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Mose: Dg Cvn, ben venga il commissario

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Venezia, 30 ott. (AdnKronos) – “Ben venga il commissario, se questo serve a eliminare le preoccupazioni nella realizzazione dell’opera e se crea le condizioni perchè il Mose possa essere terminato nei modi e nei tempi previsti. Anzi, io sono convinto che l’arrivo di un Commissario al Consorzio Venezia Nuova non inciderà negativamente sulla realizzazione dell’opera”. Non ha dubbi il Dg del Cvn, Hermes Redi, che all’Adnkronos commenta così l’annuncio dell’avvio delle procedure per il commissariamento del Consorzio Venezia Nuova decise ieri dall’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione presieduta da Raffaele Cantone, e che dovrà essere decisa dal Prefetto di Roma.
“Capisco che si sia deciso di nominare un uomo di garanzia per lo stato, vista l’importanza dell’opera – spiega il Dg del Cvn – e i guai giudiziari che hanno coinvolto il Mose. Capisco che si voglia avere una garanzia assoluta che la realizzazione dell’opera avvenga senza dubbi di alcun tipo”.
“Anche se mi sento assolutamente sereno e tranquillo sull’operato tecnico e finanziario di questo ultimo anno e mezzo, dopo il cambio di governance (con l’arrivo del nuovo presidente Mauro Fabris ndr), con l’avvio di una due diligence, e il taglio drastico delle spese e dei contratti ritenuti non necessari”.
“E sui tempi di realizzazione dei lavori siamo assolutamente puntuali: infatti, non abbiamo atteso l’arrivo delle varie tranche di finanziamenti da parte dello stato, che avrebbero comportato un allungamento dei tempi di tre anni, ma ci siamo rivolti alla Bei potendo così continuare la realizzazione dlel’opera senza interruzioni – spiega il Dg del Cvn – ormai tutti i cassoni sono stati deposti alle tre bocche di porto, così come le paratoie alla bocca di Lido Nord. Il Mose è quasi completato”. I tempi prevedono il completamento dei lavori per il 2016 e l’avvio nel 2017.
“Certo, se come sembra, verranno tagliati i finanziamenti già previsti di 137 mln su 401 approvati, i tempi potrebbero allungarsi, anche perché il Cvn è già indebitato per 700 mln verso le banche, e le imprese consorziate non sono più in grado indebitarsi”.
Infine, il dg del Consorzio si chiama fuori dalla possibilità di essere nominato Commissario, come indicherebbero alcune indiscrezioni: “non è assolutamente nelle mie prerogative, non è il mio ruolo”.