Home Nazionale Mostre: a Palazzo Reale di Milano i ‘Freedom Fighters’ dei fratelli Kennedy

Mostre: a Palazzo Reale di Milano i ‘Freedom Fighters’ dei fratelli Kennedy

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Milano, 22 set. (Adnkronos) – Da domani al 12 ottobre, nelle sale di Palazzo Reale a Milano, si terrà la mostra dedicata ai diritti civili sostenuti da John F. Kennedy, Robert F. Kennedy e Martin Luther King e al centro delle attività del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights, ”Freedom Fighters – I Kennedy e la battaglia per i diritti civili”, promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e dal Robert F. Center for Justice and Human Rights Europe in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e curata da Contrasto e Fondazione FORMA per la Fotografia. La mostra, a cura di Alessandra Mauro e Sara Antonell, sarà accompagnata da un catalogo edito da Contrasto e dalla mediapartnership di Sky Arte.
Dall’8 al 10 ottobre, sempre nelle sale di Palazzo Reale si terrà ”I have a dream”, inedita mostra evento curata da Melissa Proietti e Raffaella A. Caruso che si concluderà con un’asta benefica a sostegno del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, battuta da Artcurial, che vedrà la partecipazione della presidente onoraria Kerry Kennedy. Freedom Fighters e I Have a Dream partecipano a Milano Cuore d’Europa, il palinsesto culturale multidisciplinare dedicato all’identità europea della nostra città anche attraverso le figure e i movimenti che, con la propria storia e la propria produzione artistica, hanno contribuito a costruirne la cittadinanza europea e la dimensione culturale.
Al progetto esprime il suo apprezzamento il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con una lettera alla Presidente del Robert F. Center for Justice and Human Rights Europe, Marialina Marcucci: ”La mostra – scrive Napolitano – offre un significativo stimolo a riflettere sul valore attuale delle posizioni allora assunte per la realizzazione di una società più giusta, inclusiva e solidale, ma anche sulle condizioni di quanti, in tutto il mondo, vedono tutt’ ora calpestati i loro diritti. […] Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte”. (segue)