Roma, 21 ott. (AdnKronos) – Immateriale, immersivo, incontrollabile, onnipresente, invisibile, il suono è un aspetto fortemente sperimentale dell’arte contemporanea. La rassegna ‘Superfici Sonore’ con due serate dedicate alla musica elettronica a cura di Giuseppe Tillieci e Donato Scaramuzzi, dà il via al programma di eventi performativi che sono parte fondamentale e integrante di Open Museum Open City (24 ottobre – 30 novembre) con cui si compie un gesto radicale: il Maxxi viene totalmente svuotato, messo a nudo, per essere riempito di suono.
Insieme agli eventi performativi saranno le installazioni site specific di Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm e RAM radioartemobile a riempire gli spazi del museo, trasformandoli in ambienti urbani o intimi, spirituali o politici, in una ridefinizione non solo dello spazio museale ma anche del suo significato di istituzione pubblica.
Venerdì 24 ottobre dalle 20 nella Galleria 3 si esibisce Charles Cohen, jazzista, maestro dell’improvvisazione e punto di riferimento della rassegna, attorno a cui ruoteranno gli altri artisti. Ad esibirsi con lui Rabih Beaini, che ha fatto del pluriennale bagaglio in campo musicale lo strumento per raffinare le sue sonorità. Sabato 25 ottobre, invece, a partire dalle 22 nella Galleria 3 sarà la volta di Donato Dozzy e Neel, i curatori del progetto. I due musicisti, inoltre, hanno appena sonorizzato il Ponte della musica in occasione del Centenario del Coni. Open Museum Open City è a cura di Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi, e dello staff curatoriale del Maxxi Arte, diretto da Anna Mattirolo e del Maxxi Architettura, diretto da Margherita Guccione.