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Nei teatri della rete un omaggio ai fratelli Cervi

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Nei teatri della rete un omaggio ai fratelli Cervi

Debutterà venerdì 7 febbraio alle ore 21.15 al Teatro Verdi di Monte San Savino lo spettacolo 7 (erano i fratelli Cervi) nuova coproduzione di Officine della Cultura e Teatro di Anghiari e con il patrocinio dell’Istituto Alcide Cervi. Protagonisti sono, Gianni Micheli, Massimiliano Dragoni, Luca Baldini per il testo e la regia di Andrea Merendelli.
Lo spettacolo sarà protagonista di una piccola tournée per i teatri della Provincia, e toccherà il Teatro Comunale di Bucine sabato 8 febbraio ore 21.15, il Teatro di Anghiari domenica 9 febbraio ore 18, e replicherà per le scuole lunedì 10 febbraio a Sansepolcro ore 10.30 e mercoledì 12 febbraio ore 9.15 al Teatro Pietro Aretino all’interno della rassegna Mappamondi.
A settant'anni dopo la fucilazione dei Fratelli Cervi e al settantesimo anno della Liberazione della Toscana dal nazifascismo

C'è un'epica che dovrebbe appartenere a tutti i nati nell'Italia democratica. E invece quest'epica viene spesso profanata, derisa e, quando va bene, ignorata. Eppure le gesta di ogni eroe in lotta per la libertà, fanno il giro del mondo e spingono altri popoli ad imitarlo. La trasmissione orale o figurativa della vita di un eroe, sia essa forma d'arte o semplice passaggio di testimone, è l'argine contro l'ignoranza che muta d'abito e di linguaggio, che non può vincere contro la verità, ma che può farla soffrire. “7 (Erano i fratelli Cervi)” nasce dalle memorie del capofamiglia Alcide, struggente cronistoria di un massacro fascista. Sette figli pieni di vita, di ideali, di voglia di libertà. Sette figli ancora vivi, settant'anni dopo la loro morte.
“7” vuole integrare, ad ogni sua rappresentazione, la storia di uno dei tanti figli 'ideali' della grande famiglia antifascista e libertaria d'Italia. In ogni replica, l'ottavo figlio sarà quello che ha dato la sua vita nelle terre dove "7" farà la sua sosta, per creare così un'ideale solidarietà narrativa, una rete di affetti per noi e per tutti quelli che tengono viva la memoria. Perché in ogni luogo d'Italia dove si è accanita la violenza nazifascista, c'è stato un figlio di casa Cervi