Roma, 3 ott. – (Adnkronos) – “Ci sono situazioni che incancrenite da anni di malagestione, conflittualità e drammatica emergenza finanziaria non è più possibile procrastinare. Il Teatro dell’Opera di Roma aveva realisticamente davanti a se solo due vie: la liquidazione o un cambio netto di gestione. Il resto sono solo polemiche vuote di parolai di professione e di chi in prima persona ha contribuito ad affondare nel gorgo del clientelismo, delle spese folli, del buco di bilancio senza fine, la più famosa istituzione musicale della città”.Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lista civica Marino, Luca Giansanti.
“Il Cda, il Sindaco Marino e il sovrintendente Fuortes hanno preso una decisione forte e responsabile. L’unica possibile per tenere in vita l’Opera a Roma – continua Giansanti -. Una scelta dolorosa ma necessaria per dare un futuro al Teatro, a chi ci lavora. Continuare a chiudere gli occhi davanti all’enorme buco di bilancio, agli scioperi, alla conflittualità continua, alla fuga di sponsor che ha portato anche alla rinuncia del maestro Muti con annessa figuraccia mondiale non era più possibile”.
“L’alternativa – conclude Giansanti – era la definitiva morte della lirica nella Capitale del paese. Il risanamento dei conti, una gestione manageriale, una decisa crescita produttiva, un cartellone più ampio e ricco sono i presupposti per un vero rilancio che riporti il Costanzi nel novero dei teatri d’opera più prestigiosi del mondo”.