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Opera Roma: sindacati, serve operazione verità

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Roma, 25 set. – (Adnkronos) – Una “operazione verità”, ovvero un dibattito pubblico con il sovrintendente Carlo Fuortes, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il ministro di Beni culturali e del turismo Dario Franceschini, con Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio. Un dibattito da mettere in campo anche con la partecipazione della stampa. A chiederlo sono stati i sindacati Slc Cgil e Fials Cisal nel corso di una conferenza stampa sulla situazione del Teatro dell’Opera dopo l’addio del maestro Muti.
“Un’operazione verità e serietà rispetto ad una situazione di destrutturazione del sistema culturale che perdura da vent’anni” ha spiegato Silvano Conti della Slc Cgil aggiungendo che “le fondazioni lirico-sinfoniche sono coinvolte in un disegno ben preciso, quello di abbassare il livello culturale nel nostro Paese. L’attività che svolgono le fondazioni lirico-sinfoniche vengono considerate come una spesa e non come un investimento nel nostro Paese”.
Per Conti inoltre “non si è voluta fare una vera legge sullo spettacolo dal vivo ma si è intervenuti con leggi tese a destrutturare il sistema”. Conti ha inoltre respinto le accuse rivolte al sindacato per l’addio di Muti spiegando che “i grandi maestri come Muti, in questa situazione, vedono solo macerie. Cosa dovrebbero fare? -si è chiesto Conti- la colpa è forse del sindacato se non sono stati realizzati gli investimenti?!” .
Sulla stessa linea anche Enrico Sciarra segretario nazionale della Fials Cisal secondo cui il disegno che si vuole mettere in atto è quello “di passare dalla produzione alla distribuzione. Un disegno realizzato dalla direzione generale del ministero.
“Mi meraviglio -ha aggiunto Sciarra- che Franceschini e Marino si siano fatti interpreti del pensiero di Muti. Hanno infatti pensato che quando il maestro spiega che non ci sono più le condizioni per restare a Roma il riferimento fosse alle questioni sindacali. Una interpretazione fantasiosa”.