Home Nazionale Papa: incontra i sacerdoti al Getsemani, no a doppiezze e falsita’

Papa: incontra i sacerdoti al Getsemani, no a doppiezze e falsita’

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Roma, 26 mag. (Adnkronos) Il Papa incontra vescovi, sacerdoti, seminaristi e suore nella chiesa del Getsemani, accanto all’Orto degli Ulivi e, dopo avere venerato la santa Roccia dove secondo la tradizione Gesù si raccolse in preghiera prima del suo arresto, invita religiosi e religiose a fare un bagno di umiltà. “Farà bene a tutti noi, – esorta Bergoglio – vescovi, sacerdoti, persone consacrate, seminaristi, in questo luogo, domandarci: chi sono io davanti al mio Signore che soffre? Chi sono io?”. Il luogo è quanto mai opportuno, per il Pontefice, per sottoporre ai religiosi una serie di interrogativi. “Sono di quelli – chiede loro il Papa – che, invitati da Gesù a vegliare con lui, si addormentano, e invece di pregare cercano di evadere chiudendo gli occhi di fronte alla realtà? Mi riconosco in quelli che sono fuggiti per paura, abbandonando il Maestro nell’ora più tragica della sua vita terrena? C’è forse in me la doppiezza, la falsità di colui che lo ha venduto per trenta monete, che era stato chiamato amico, eppure ha tradito Gesù?”.
Chiede ancora Francesco: “Mi riconosco in quelli che sono stati deboli e lo hanno rinnegato, come Pietro? Egli poco prima aveva promesso a Gesù di seguirlo fino alla morte; poi, messo alle strette e assalito dalla paura, giura di non conoscerlo. Assomiglio a quelli che ormai organizzavano la loro vita senza di lui, come i due discepoli di Emmaus, stolti e lenti di cuore a credere nelle parole dei profeti? Oppure, grazie a Dio, mi ritrovo tra coloro che sono stati fedeli sino alla fine, come la Vergine Maria e l’apostolo Giovanni? Quando sul Golgota tutto diventa buio e ogni speranza sembra finita, solo l’amore è più forte della morte. L’amore della madre e del discepolo prediletto li spinge a rimanere ai piedi della croce, per condividere fino in fondo il dolore di Gesù. Mi riconosco in quelli che hanno imitato il loro maestro e Signore fino al martirio, testimoniando quanto egli fosse tutto per loro, la forza incomparabile della loro missione e l’orizzonte ultimo della loro vita?”.(segue)