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Papa: vorrei essere ricordato come un bravo ragazzo

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Roma, 13 giu. (Adnkronos) – Papa Francesco vorrebbe essere ricordato come “un bravo ragazzo, che ha fatto quello che ha potuto”. In una lunga intervista al quotidiano di Barcellona La Vanguardia, il Pontefice parla anche di argomenti difficili, come i progetti di secessione della Catalogna e Pio XII.
“Mi preoccupa ogni tipo di divisione -ha dichiarato Papa Francesco- L’indipendenza di un popolo attraverso la secessione equivale a uno uno smembramento. Pensiamo alla Jugoslavia. Ovviamente ci sono popoli e culture così differenti che non possono essere tenuti uniti neanche con la colla. Il caso jugoslavo è molto chiaro, ma mi chiedo se la stessa cosa valga per altri, per popoli che sono rimasti uniti fino a ora. Bisogna valutare caso per caso. La Scozia, la Padania, la Catalogna. Ci saranno casi giusti e casi sbagliati, ma la secessione di una nazione senza una storia di unità forzata va presa con le pinze”.
Quanto al Pontefice sul soglio di Pietro durante la Seconda guerra mondiale ed al progetto di aprire gli archivi Vaticani sull’Olocausto, Papa Francesco spiega: “Non voglio dire che Pio XII non abbia commesso errori, io stesso ne faccio molti, ma il suo ruolo va letto nel contesto dell’epoca. Sarebbe stato meglio, per esempio, che non avesse parlato o che lo avesse fatto per salvare vite di ebrei?”. “Ogni tanto, mi viene l’orticaria esistenziale quando vedo che tutti se la prendono con la Chiesa e con Pio XII e si dimenticano le grandi potenze, che conoscevano perfettamente la rete ferroviaria utilizzata dai nazisti per portare gli ebrei nei campi di concentramento. Avevano le foto. Ma non bombardarono quelle linee ferroviarie. Perché? Sarebbe positivo parlare di tutto”.