Home Nazionale Pediatria: 50 mila casi varicella a maggio, Italia a macchia di leopardo

Pediatria: 50 mila casi varicella a maggio, Italia a macchia di leopardo

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Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute) – Maggio è il mese del picco dei casi di varicella. “Nelle prime due settimane possiamo stimare 50 mila casi fra i bambini da 0 a 12 anni, che rappresentano la fascia d’età più colpita da questa malattia esantematica. La varicella continuerà a colpire fino a giugno, quando con la chiusura delle scuola ci sarà una brusca frenata dei casi”. Parola del pediatra di Milano Italo Farnetani, che all’Adnkronos Salute descrive “un’Italia a macchia di leopardo. Alcune Regioni hanno infatti avviato un progetto pilota sul vaccino anti-varicella: proprio in queste aree il virus ha colpito meno”.
Ma vediamo da vicino la geografia della varicella. “Abbiamo esaminato un totale di 7 milioni e 231 mila bambini da 0 a 12 anni: 2 milioni 397 mila vivono nelle regioni pilota per il vaccino, cioè Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Toscana, Veneto, provincia autonoma di Bolzano, mentre 4 milioni 534 mila abitano nel resto d’Italia. Ebbene, nelle regioni pilota a maggio si sono avuti appena 5 mila casi di varicella, contro i circa 45 mila nel resto d’Italia. In pratica, i casi sono stati 1 su 500 bambini in una parte del Paese e 1 su 100 bambini nell’altra”, dice Farnetani.
“Questo vuol dire che l’immunizzazione funziona. Ma attenzione: il virus della varicella si diffonde facilmente: se trova un ‘blocco’ in una fascia d’età, passa ai più grandi che non sono stati vaccinati e non hanno avuto la malattia. E’ bene ricordare che dopo i 12 anni questa malattia può rivelarsi potenzialmente pericolosa, in particolare per l’apparato respiratorio. Esistono rischi – ricorda il pediatra – anche per le donne in gravidanza: ecco perché è bene in questa stagione monitorare i non vaccinati”.
Negli ultimi anni, prosegue il pediatra, l’epidemia di varicella si è fatta sentire in particolare all’inizio dell’inverno, “complice anche il clima e l’abitudine a frequentare luoghi chiusi e affollati come cinema, scuole, centri commerciali. Quest’anno abbiamo avuto parecchi casi a gennaio e febbraio, e particolarmente colpiti sono stati gli alunni delle elementari. L’epidemia ora è arrivata al momento più caldo: le settimane di maggio saranno particolarmente dure. Il trend proseguirà fino a giugno, con una brusca frenata alla chiusura delle scuole. A settembre, come ogni anno, si prevede il numero minimo di casi, conclude”.