Roma, 25 set. (AdnKronos) – – ”Sembra una svolta. Rispetto ai proclami fatti in passato, si sta passando ai fatti. Il Papa non può essere solo in questa lotta, la Chiesa è fatta di tante persone e realtà. Ma se un vescovo allontana un prete che si è macchiato di pedofilia e abusi sessuali e poi la comunità organizza per lui una fiaccolata perché lo ritiene innocente, non ci siamo ancora”. A parlare all’Adnkronos è Marco Marchese, presidente dell’Associazione per la Mobilitazione Sociale Onlus, che commenta così il pugno duro di Francesco contro gli abusi del clero.
Racconta la sua storia, Marco, perché l’esperienza che ha vissuto possa dare agli altri il coraggio di denunciare. ”Sono stato una vittima di abusi sessuali da parte di un prete -spiega- è una vicenda processuale che si è conclusa dieci anni fa. Quando è accaduto, avevo 12 anni, oggi ne ho 32: occorre denunciare, e creare una rete di sostegno attorno alle persone che sono vittime di questo fenomeno”.
Con l’Associazione per la Mobilitazione Sociale, onlus nata a Palermo nell’aprile del 2004, ”ci occupiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica e di essere un punto di riferimento per chi vive disagi e traumi, e anche per chi è vittima di abusi sessuali. Molte sono persone segnate, ma non si deve essere vittime in eterno, nella vita occorre affrontare tutto, e superarlo. Abbiamo un servizio di ascolto on line, una ‘mail amica’ per condividere brutti segreti della persona e fare in modo che non resti sola. Un servizio gratuito, per guardare avanti. Noi ti rispondiamo e ti diciamo che non sei solo. La lotta alla pedofilia si fa anche così”.