Home Nazionale Pena di morte, in Tennessee torna l’orrore della sedia elettrica. Il Wyoming pensa alla fucilazione

Pena di morte, in Tennessee torna l’orrore della sedia elettrica. Il Wyoming pensa alla fucilazione

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Roma Di fronte alle sempre crescenti difficoltà nel ricorso all’iniezione letale, il Tennessee ha approvato una legge che rimette in funzione la sedia elettrica. E non è l’unico stato americano a rivolgersi a metodi di esecuzione più cruenti, e da tempo abbandonati per quella che veniva presentata come la più asettica iniezione letale: in Wyoming si sta preparando un progetto di legge per reintrodurre la fucilazione.
La legge firmata la notte scorsa del governatore Bill Haslam prevede il ricorso alla sedia elettrica nel caso non fossero disponibili i farmaci utilizzati per l’iniezione letale. Il Tennessee diventa così il primo stato ad imporre l’uso della sedia elettrica senza dare la scelta al detenuto. Nel 2007, per esempio, un veterano della Guerra del Golfo, condannato per aver ucciso i suoi tre figli, scelse di morire sulla sedia elettrica. Altri stati permettono di scegliere, come la Virginia – dove hanno scelto la sedia elettrica tre degli ultimi sei condannati dallo Stato – che nei mesi scorsi ha discusso una legge simile a quella approvata dal Tennessee per rendere obbligatorio, in caso di necessità, l’uso della sedia elettrica. Anche contro la volontà del condannato.
La discussione e l’approvazione di leggi simili è la misura delle enormi difficoltà che i 32 stati che applicano la pena capitale incontrano nel far funzionare il sistema delle esecuzioni con le iniezioni letali che – grazie al boicottaggio europeo delle case farmaceutiche – deve fare i conti ormai da due anni con la mancanza dei farmaci usati per il famigerato “three drug cocktail”, composto da un sedativo, un paralizzante ed un farmaco letale.