Home Nazionale Per contrastarla farmaci e vaccino In Lombardia la ‘capitale degli starnuti’, tra Legnanese e Varesotto

Per contrastarla farmaci e vaccino In Lombardia la ‘capitale degli starnuti’, tra Legnanese e Varesotto

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Milano, 25 ago. (AdnKronos Salute) – “Un po’ in ritardo, ma più cattiva”. Quest’anno si preannuncia così l’allergia all’ambrosia, incubo d’agosto che in alcune zone della Lombardia arriva a colpire più di una persona su 10. Il probabile inasprimento dei sintomi è un altro prezzo da pagare per questa estate mai esplosa davvero. “Le piogge così frequenti di questa stagione hanno tenuto i pollini a terra, permettendo all’ambrosia di reinseminarsi. E così, non appena le precipitazioni cesseranno, i pollini si rialzeranno più ‘densi’ di prima”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
“Mediamente – ricorda l’esperto – la stagione dell’ambrosia comincia intorno al 15 luglio e ha il suo picco fra il 10-15 agosto e il 30”. Ma complice il meteo pazzo, “quest’anno il picco non è stato ancora raggiunto. E’ però dietro l’angolo e, secondo gli specialisti in pollini che azzardano previsioni, la prossima settimana vedrà un incremento importante” delle particelle irritanti nell’aria. Un cruccio in più per i vacanzieri di rientro in città. “Per intenderci – precisa Fiocchi – per l’ambrosia parliamo di concentrazione pollinica bassa quando si ‘contano’ 4 grani per ogni metro cubo d’aria, mentre la concentrazione è alta quando supera i 50 grani a metro cubo”.
Quanto al numero degli italiani allergici, “cambia molto da regione a regione”, dice Fiocchi che prima di trasferirsi nella Capitale ha lavorato per anni come primario pediatra all’ospedale Macedonio Melloni di Milano. La ‘capitale dell’ambrosia’ resta “la zona di Legnano e Busto Arsizio in Lombardia”, sottolinea l’esperto. Dove l’Alto Milanese sconfina nel Varesotto, “l’allergia all’ambrosia arriva a interessare anche più del 10% della popolazione generale, mentre in altre aree della Pensiola va diminuendo”.
In generale, la stima per la Lombardia è di almeno 300 mila allergici all’ambrosia. Ma il ‘nettare degli dei’ sta diventando indigesto anche altrove. Quella all’ambrosia, infatti, è un’allergia che viaggia insieme al suo seme. Gli specialisti lo descrivono come un grano di riso, ma dotato di piccolissimi aculei simili a uncini, che gli permettono di ‘agganciare’ gli pneumatici delle auto e di viaggiare indisturbato in autostrada. Tanto che “gli allergici all’ambrosia cominciano a esserci e ad aumentare anche nel Lazio. A Roma il problema riguarda ormai il 2% dei bambini testati, e per ora lo 0,5% della popolazione generale”, calcola Fiocchi.
Se gli insofferenti all’ambrosia sono spesso allergici anche ad altri pollini, dalle graminacee alla betulla, per il 50% circa si tratta di allergici ‘esclusivi’. L’allergia all’ambrosia può insorgere a un certo punto della vita anche in persone che non hanno mai avuto problemi, e la rinite che la caratterizza è spesso più persistente e prolungata nel tempo rispetto a quella legata ad altri pollini.
Per far fronte ai sintomi dall’allergia d’agosto, i farmaci utilizzati sono antistaminici e cortisonici. Ma per prevenirli esiste anche un vaccino da assumere 3-4 mesi prima. Si somministra sottocute o sotto la lingua, formulato in gocce o compresse.