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Petrolio: iConsumatori, cala prezzo greggio ma benzina no

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Milano, 28 nov. (AdnKronos) – Mentre l’Opec decide di non tagliare il prezzo del petrolio e il greggio crolla sotto quota 70 dollari al barile, un terzo in meno rispetto ai valori di giugno (115 dollari), il costo della benzina non cambia: “Il costo per un barile di petrolio è passato dai 115 dollari di giugno ai 71,87 di ieri – commenta Carlo Pileri portavoce di iConsumatori, federazione di associazioni di consumatori promossa da Konsumer Italia, Acu, Mec e DirittiDeiConsumatori − è il prezzo più basso dal 2010 quando il costo al barile era di 77,93 dollari. Un litro di benzina nel 2010 costava 1,36: oggi, col petrolio che costa 6 dollari meno, il prezzo della benzina medio è di 1,74”.
Ma perché la benzina e il diesel alla pompa in Italia non calano di una percentuale almeno pari alla diminuzione del greggio? “Si stanno sottraendo indebitamente ai consumatori 40 centesimi al litro di benzina – sottolinea Pileri − che equivalgono a circa 20 euro per un pieno di 50 litri. E si dividono l’immotivato utile in parti uguali lo Stato, con l’aumento dell’Iva (dal 20 al 22%) e delle accise e i petrolieri per la parte restante”.
“Se consideriamo anche la differenza pagata in più sul metano da riscaldamento – continua Pileri − significa per un consumatore un aggravio di 500 euro l’anno, che equivalgono alla metà degli 80 euro dati dal Governo. Questi sono soldi dei cittadini, che, tornando a loro, potrebbero favorire i consumi e i risparmi. Inoltre un riequilibrio dei prezzi dei carburanti, rivedendo le accise che hanno raggiunto un ammontare insostenibile e con una moral suasion nei confronti dei petrolieri, favorirebbe un calo soprattutto dei prodotti alimentari che risentono fortemente dei rincari alla pompa”.