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Piemonte: al via seconda fase progetto Garanzia Giovani

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Torino, 3 lug. (Labitalia) – A due mesi dall’avvio del progetto sperimentale Garanzia Giovani finanziato dall’Unione europea, rivolto ai giovani in età compresa fra 15 e 29 anni disoccupati e che non studiano, il Piemonte è tra le poche regioni ad aver avviato la seconda fase del progetto, che prevede i colloqui dei candidati selezionati per le offerte lavorative a disposizione. Del miliardo e mezzo destinato all’Italia, il Piano Europeo (Youth Guarantee) riserva alla Regione 97,4 milioni di euro, di questi, poco meno della metà servirà per migliorare competenze e conoscenze dei giovani, in modo da aumentarne le possibilità occupazionali allineandone i profili ai fabbisogni del mercato. Altri 31 milioni promuoveranno i tirocini extra-curriculari, anche in mobilità geografica, per favorire una prima esperienza lavorativa e permettere alle imprese di formare i ragazzi sul campo; 12 milioni sono destinati all’accompagnamento e quasi 9 milioni ad accoglienza, presa in carico e orientamento. A queste risorse si aggiungono poi i 5,5 milioni di euro del Por Fse 2014-2020 anticipati dalla Regione Piemonte per finanziare percorsi occupazionali ed iniziative informative sul territorio.
Da oggi, presso l’Agenzia Piemonte Lavoro, in via Belfiore 23/c a Torino, è a disposizione lo ‘Youth corner’, il primo punto servizi italiano dove i ragazzi potranno registrarsi e ricevere informazioni su Garanzia Giovani.
“Per la prima volta, con il progetto Garanzia Giovani -ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore al Lavoro e alla formazione professionale- si attiva un’azione sistematica e concreta per aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e far incontrare in tempi rapidi domanda e offerta. Un progetto che qui in Piemonte è entrato nel vivo fin da subito, andando oltre la semplice profilazione dei candidati ma cercando di abbinare a ciascuno di essi un’opportunità lavorativa in base alle effettive richieste del mercato. L’efficacia del progetto è testimoniata dall’alto numero di ragazzi iscritti in pochi mesi e dalla crescente attenzione del mondo imprenditoriale ad una sperimentazione innovativa che ci auguriamo possa consolidarsi in un sistema efficace di inserimento al lavoro per i nostri giovani”.