Home Nazionale Poletti, diminuzione infortuni non è solo ‘merito’ della crisi

Poletti, diminuzione infortuni non è solo ‘merito’ della crisi

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Roma, 9 lug. (Labitalia) – “La diminuzione degli infortuni non è solo ‘merito’ della crisi, lo dicono i numeri”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine della presentazione della Relazione annuale 2013 dell’Inail. “Nonostante la depurazione della diminuzione percentuale degli occupati e del numero delle imprese -ricorda- c’è una diminuzione effettiva degli infortuni e delle morti sul lavoro”.
“E’ un buon dato -ammette Poletti- ma non è un punto di arrivo. Potremmo essere soddisfatti quando di infortuni non ce ne saranno più. E’ chiaro che stiamo dentro a una dinamica positiva, ma dobbiamo fare in modo che le cose migliorino”.
Il ministro sostiene anche di “utilizzare le riserve tecniche dell’Inail per costituire un fondo da utilizzare per investimenti a sostegno dello sviluppo. Dobbiamo costruire meccanismi -avverte- in modo che tutte le risorse possibili vengano messe nelle disponibilità del perseguimento di obiettivi utili come gli investimenti nei progetti per grandi infrastrutture strategiche piuttosto che a sostegno dell’apparato produttivo”.
“E’ chiaro che vista la natura degli accantonamenti occorre attivare -propone- tutte le tutele che servono per fondi come questi che assicurano condizioni specifiche di lavoratori e pensionati con regole certe, definite e rigorose, ma non è ammissibile lasciare inutilizzate risorse ingenti e importanti per il Paese come il patrimonio dell’Inail”.
“La trasparenza e l’informazione -sostiene- sono un elemento essenziale. Dobbiamo fare in modo che tutti abbiano una conoscenza di quello che sta accadendo”. “La migliore vigilanza -avverte- è quella degli italiani che magari possono anche sollevare problemi e dubbi”.
Rendendo note le attività dell’Inail ai cittadini, secondo il ministro, “si possono analizzare e si possono migliorare: un modo normale di tenersi in contatti con i cittadini”.
“Il lavoro dell’Inail -ricorda Poletti- non è tutto autocentrato, ma è largamente costruito da accordi, con imprese e università ad esempio. Oltre che da collaborazione con molti soggetti che si sono attivati per la prevenzione, il controllo e la verifica dei risultati”.