Roma, 27 set. (Adnkronos) – “Il ministro Lupi apra le procedure di riavvio del progetto del Ponte sullo stretto di Messina, a seguito degli inviti della società appaltatrice. Abbandonare il progetto è antieconomico: il pagamento delle penali stimate (circa 700 milioni), sommate all’investimento già fatto per l’avvio dell’opera (383 milioni di euro) ammonterebbero al valore economico di una infrastruttura realizzata, senza però averne i vantaggi”. Lo afferma Alessandro Pagano (Ncd).
“In questo modo, inoltre -aggiunge- il ministro Lupi darebbe un chiaro segnale di discontinuità rispetto ai disastri creati dal governo tecnico di Monti. Il Ponte -continua Pagano- collegherebbe oltre 5 milioni di abitanti con vantaggi enormi riguardo lo sviluppo del Sud dell’Italia”.
“Avrebbe un effetto positivo sulle attività commerciali, turistiche, agricole e industriali e aumenterebbe di 5 punti il Pil di regioni come la Sicilia e la Calabria che ridurrebbero il proprio gap di sviluppo. Infine -conclude- a fronte di 1 euro di investimento dell’Italia, ce ne sono circa 4 che provengono dalla Ue”.