Home Nazionale Popolazione: emergenza invecchiamento, 6 vecchi e mezzo per 1 bimbo nel 2065

Popolazione: emergenza invecchiamento, 6 vecchi e mezzo per 1 bimbo nel 2065

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Perugia, 10 ott. (AdnKronos Salute) – Per ogni bambino oggi si contano “3 vecchi e mezzo” e saranno addirittura “6 e mezzo nel 2065” in base alla previsione Istat della popolazione 2011-2065, con una natalità media. Un mutamento clamoroso spiegato e analizzato dalla ricerca ‘Da tre e mezzo a sei vecchi e mezzo per un bambino’, un libro-studio di Donato Magi, medico e già docente di bio statistica, che propone la sua particolare analisi dell’invecchiamento della popolazione non solo a chi deve prendere le decisioni strategiche per il futuro, ma anche e soprattutto ai medici del territorio “chiamati a vigilare sulla salvaguardia della salute dei cittadini”.
Il libro, promosso dalla Società italiana di medicina specialistica e dal Sumai Assoprof, è stato distribuito ai partecipanti al 47esimo Congresso nazionale degli specialisti ambulatoriali Sumai, che si è chiuso oggi a Perugia.
L’analisi è basata essenzialmente su un nuovo indicatore biodemografico capace, secondo Magi, di rappresentare con assoluta immediatezza un dato fondamentale della realtà demografica di volta in volta considerata: l’indice di invecchiamento. Si tratta più precisamente del rapporto tra vecchi (oltre i 65 anni) e bambini (sotto i 6 anni). I come e i perché della bomba demografica destinata ad esplodere vengono raccontati nel libro attraverso 66 tabelle, 48 grafici e 26 tavole.
Le informazioni e la copiosa rappresentazione statistica offerta dal libro consentono, secondo l’autore, di prefigurare, “in assenza di adeguate misure correttive spettanti alla politica, un disagio sociale che si rifletterà, com’è ovvio prevedere, innanzitutto sull’organizzazione sanitaria. Un disagio sociale che comporterà una vera e propria rivoluzione nella tutele della salute. Rivoluzione che necessariamente dovrà riservare all’ospedale solo compiti di eccellenza ed affidare tutto il resto alla ‘Medicina del territorio’. Medicina che, non potendo disattendere la crescente specializzazione imposta dal progresso tecnologico, richiederà sempre più medici specialisti. In particolare, sempre più specialisti ambulatoriali” .