Roma, 2 ott. (AdnKronos) – ”La messa in cassa integrazione o in mobilità di circa 600 addetti che fino al 30 settembre scorso hanno svolto il servizio recapito per Poste italiane, dovuta alla decisione della società controllata dal Tesoro di internalizzare tale attività, sarà esaminata dalla Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, che intende approfondire la questione nella prospettiva di evitare possibili licenziamenti”. Lo comunica la Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato.
“Ho accolto subito positivamente -dichiara il presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato, Altero Matteoli- la richiesta del collega, senatore Marco Filippi, di svolgere in Commissione un’audizione dell’amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio, e del presidente del Consorzio Proposte 2000, Giovanni Giannone, che rappresenta le agenzie private di recapito che lavorano con Poste nonché altre associazioni interessate. La decisione di internalizzare i servizi interessa gli uffici postali dislocati in quasi tutto il territorio nazionale e città come Livorno, Catania, Palermo, Messina, Genova, Roma, Napoli. Credo, pertanto, necessario un esame approfondito della vicenda anche per capire quali margini ci sono per evitare nuova disoccupazione in una fase così pesante dal punto di vista economico e sociale”.