Home Attualità Potatori d’uva all’opera per il bianco più prezioso al mondo

Potatori d’uva all’opera per il bianco più prezioso al mondo

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Roma, 9 dic. (Labitalia) – Una sua bottiglia del 1811, pagata 117 mila dollari, è la più preziosa di vino bianco finora venduta al mondo. Il marchio della cantina da cui proviene, oltre 400 anni di storia alle spalle, è un’icona del lusso, al pari di Vuitton, Dior, Bulgari, Moët et Chandon e delle altre grandi griffe detenute dal colosso finanziario Lvmh, leader mondiale del lusso, a cui appartiene. Famoso, prezioso, longevo, costante, inimitabile, il leggendario Château d’Yquem non è solo un grande vino, è anche e soprattutto un simbolo che va oltre le mode e le annate.
I suoi vigneti sono curati in ogni passaggio con rigore e sapienza. Un patrimonio di incalcolabile valore, a tutela del quale sono stati chiamati come consulenti i preparatori d’uva, guidati da Marco Simonit, per un progetto volto alla formazione del personale addetto alla potatura manale delle viti, un lavoro delicato e strategico.
“Dall’anno scorso – racconta Marco Simonit – stiamo applicando ai vigneti di Château d’Yquem il nostro Metodo Simonit&Sirch, volto a prevenirne il deterioramento con una potatura mirata, che riduce l’impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico delle piante. Per un vino così longevo e prezioso, che il mercato richiede simile a se stesso indipendentemente dalle annate, la longevità dei vigneti è un fattore essenziale, dato che garantisce uve il più simili possibile nel tempo”.
“Grazie al professor Denis Dubourdieu, con cui stiamo lavorando da tempo all’Università e in vari di Château di Bordeaux, ci hanno chiamato a Château d’Yquem (e ne siamo veramente felici e orgogliosi), perché i loro vigneti – continua Simonit – sono un patrimonio che storicamente tutelano con ogni mezzo ritengano valido e all’avanguardia. Hanno individuato nel nostro metodo di potatura uno strumento importante per rendere le viti meno vulnerabili, con una struttura legnosa più integra ed efficiente”.
Frutto del connubio tra Sauvignon Blanc, Sémillon – il primo a dare finezza e aromi, il secondo a dare volume e struttura – e muffa nobile, Château d’Yquem è la massima espressione del Sauternes, denominazione che ha contribuito a creare e rendere famosa al mondo. Prodotto nell’omonima zona che si trova nella parte meridionale della pregiatissima area di Bordeaux, è l’unico vino al mondo ad avere la qualifica di ‘Premier Cru Supérieur’ ed è caratterizzato da una straordinaria longevità. Inconfondibile anche l’etichetta, su cui spicca la corona a sette punte.
In particolare, i preparatori d’uva stanno lavorando a un progetto di miglioramento della tecnica di potatura sul Sauvignon Blanc. “Stiamo mettendo in piedi una metodologia di lavoro – spiega Simonit – ispirata al rispetto delle 4 regole del nostro metodo, applicata alla forma di allevamento caratteristica di Yquem, ovvero il cot sauternais, una variante dell’alberello particolarmente adatta per ottenere dei grappoli di forma e dimensione tali da favorire al meglio la proliferazione della botrite nobile, caratteristica peculiare dei vini dolci di Sauternes. In questi anni valuteremo con loro le migliori modifiche da effettuare, nel rispetto della tradizione, per evolvere la tecnica di taglio e ridurre i deperimenti e le malattie del legno”.

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