Si svolgerà il prossimo 23 maggio (venerdì), presso la Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore, la performance intitolata «Mosaico Umano». L’evento, che ha il patrocinio del comune e della provincia di Arezzo, è organizzato dall’Associazione culturale Ezechiele e intende ringraziare coloro che, a vario titolo, stanno collaborando alla realizzazione del mosaico creato dall’artista Andreina Giorgia Carpenito.

Parteciperanno i donatori delle scuole elementari del plesso di Indicatore e San Leo, dell’Istituto comprensivo Piero della Francesca e le Associazioni Hall Stars di Special Olympics ed Electra. Insieme con loro anche quei privati che hanno contribuito con la donazione di una giornata di lavoro.

Si tratta di centinaia di persone, confluite alla chiesa dal luglio 2013, le quali hanno permesso la realizzazione di 150mq di mosaico, la costruzione di dodici sculture, poi mosaicate, che andranno a popolare il parco per le disabilità, posto nell’attuale parcheggio della chiesa.

Il programma prevede lo svolgimento di una sfilata, animata dal maestro Massimo Nasorri, dove i 280 donatori di prestazione d’opera, divisi a gruppi per colore, creano un mosaico umano che descrive uno dei simboli dell’opera musiva.

Come eventi collaterali, non meno importanti, saranno presentati in mostra: il progetto dell’arch. Cristina Mazzeschi che sviluppa tecnicamente il progetto del campanile dell’artista Andreina Giorgia Carpenito; le metope realizzate dalla mosaicista Zuma Bigoni di Comacchio e gli elaborati realizzati dai bambini delle elementari e diversamente abili delle associazioni, che comprendono poesie, disegni, sculture e lavori didattici ispirati al mosaico.

L’iniziativa rientra nel progetto di riqualificazione della chiesa parrocchiale di Indicatore, iniziata nel 1997 dal parroco Don Santi Chioccioli e dall’artista Andreina Giorgia Carpenito. Fino ad oggi sono state realizzate 160mq di vetrate, una facciata in terracotta policroma e un mosaico creato con materiali di risulta di oltre 400mq.

Il tappeto musivo è stato riconosciuto e inserito, nel 2011, dal Mar di Ravenna nel database del Centro internazionale del mosaico (Cdm), come opera d’arte contemporanea e come mosaico più grande d’Europa.