Home Attualità Salute Progetto di cooperazione per la sanità di base nel sud del Libano. Delegazione di Beirut da 3 giorni ad Arezzo

Progetto di cooperazione per la sanità di base nel sud del Libano. Delegazione di Beirut da 3 giorni ad Arezzo

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Progetto di cooperazione per la sanità di base nel sud del Libano. Delegazione di Beirut da 3 giorni ad Arezzo
Walid Ammar - Desideri

Da sette anni avviato sotto la guida dei professionisti della Asl8 il processo di riorganizzazione delle cure primarie, assieme a Nazioni Unite, Oxfam e Regione Toscana

AREZZO – Tanto lontano, ma anche tanto vicino. Il Libano paese  asiatico  denominato la “Svizzera del Medioriente” fino agli anni 70, ed ora martoriato da anni e anni di instabilità e guerre, affronta per i suoi cittadini i problemi tradizionali di tutti i Paesi del mondo: l’economia, la scuola, la crescita e la salute.  Da qualche anno tra Arezzo e il Libano è nato un “ponte” legato alla organizzazione sanitaria. Stamani ad Arezzo, dopo tre giorni di incontri e visite nelle strutture della nostra Asl (Casa della salute di Castiglion Fiorentino e di Civitella in Val di Chiana), si è svolto un incontro fra la delegazione del “paese dei cedri” (formata dal Direttore Generale del Ministero della Salute libanese Walid Ammar, il responsabile del dipartimento della Family Medicine dell’Università Americana di Beirut Ghassan Hamadeh, la rappresentante di UNDP, United Nations Development Programme Marie Helene Kassardjian) e la Regione Toscana con la dirigente Maria Dina Tozzi, la Asl 8 rappresentata dai vertici aziendali e dal gruppo di medici che in prima persona ha seguito il programma di sviluppo del Sistema Integrato di Primary Care, coordinato da Luigi Triggiano – Coordinatore scientifico del Progetto.

La situazione sanitaria del Paese

Dopo il conflitto con Israele del luglio 2006 e le ripercussioni interne in Libano la crescita economica ha avuto un forte arresto e i fondi governativi adibiti alle strategie di azione pluriennale in ambito sociale ed educativo sono stati bloccati per far fronte alla nuova emergenza. Il paese è oggi al 38° posto su 135 paesi per indice di povertà ed al 78° su 179 per indice di sviluppo umano. Il 22% della popolazione è sotto i 15 anni e il 12% oltre i 60. L’aspettativa alla nascita è intorno ai 74 anni. Il tasso di mortalità infantile intorno al 18/1000 e sotto ai 5 anni del 9/1000, mentre il tasso di mortalità materna intorno a 25 per 100.000 nati vivi (2010). Anche nel settore sanitario si registrano criticità del sistema pubblico. La spesa pubblica pro capite per la salute è di 235,8 dollari su un totale pro capite della spesa per la salute di 923 dollari. La spesa pubblica per la salute sul totale della spesa è del 5,8% (dati OMS). Sul versante delle malattie croniche si registra una prevalenza del diabete del 12%, dell’ipertensione del 32% e dell’obesità over 20 anni del 29%. Dal sistema sanitario privato rimane escluso il 50% della popolazione generale (disoccupati e la quasi totalità degli anziani in pensione). Per i cittadini non coperti dall’assicurazione, lo Stato rimborsa solo le spese di ricovero che seguono alla prestazione di pronto soccorso (nella misura dell’85-90% circa). Inoltre, circa il 75% della spesa pubblica per la salute va in medicinali e solo una percentuale tra il 5 e il 7% in prevenzione e assistenza al paziente non coperto da assicurazione. Un parziale ruolo nel sopperire alle varie carenze è rappresentato dalle congregazioni religiose e da alcune ONG locali alle quali si rivolge una parte della società povera. Solo 120 sono i Centri di Cure Primarie accreditati dal ministero della salute in parte gestiti da istituzioni pubbliche in parte da ONG. Si contano inoltre circa 800 dispensari, gestiti da ONG libanesi, a cui si rivolge solo il 15% della popolazione in gran parte non coperta da assicurazione.

Il ruolo dei partners aretini e toscani

La ASL 8 di Arezzo (nel progetto di Cooperazione che coinvolge anche  Comune di Arezzo, Regione Toscana, Ucodep-Oxfam e Nazioni Unite) ha assunto il coordinamento scientifico e insieme agli altri partners, mette a disposizione uno staff interdisciplinare di nove formatori espatriati a turno, più altri 15 per i “traing on the Job” durante le missioni in Italia di operatori ed autorità libanesi.

Lo sforzo è quello di esportare il nostro modello di sanità territoriale adattandolo alle situazione economica, politica e organizzativa del Paese. In particolare si lavora per promuovere il ruolo della Municipalità che hanno il compito principale delle cure primarie e della prevenzione.

Così nella regione a sud di Beirut si è costituito un Network che abbraccia ulteriori tre municipalità (Chiah, Mereje, Furn al Chebbak) che seguono lo stesso approccio socio sanitario integrato.

L’utilità dell’incontro di oggi

Per tre giorni la delegazione libanese ha visitato le nostre strutture territoriali, prendendo quale esempio il sistema locale integrato a Civitella tra scuola, comune e casa della salute, incontrando gli operatori ed apprezzando le linee di assistenza adottate, e alle quali si fa riferimento nel disegnare il progetto specifico per il Libano.

Focus dell’incontro di stamani è stato il rafforzamento dell’idea di “investire in Primary Care”. Il tentativo è di condividere e sostenere la dirigenza libanese (dai ministeri alle municipalità coinvolte) nella spinta a destinare anche una parte anche piccola di quelle risorse, per finanziare la prima rete di Primary Health Care Centers accreditati dal Ministero (un centinaio in tutto il Libano in parte gestiti da ministeri in parte da Municipalità e da ONG), e a far convergere parte dei finanziamenti di diversi donnors (Banca Mondiale, Inghilterra, Giappone ecc ) a sostegno del piano di sviluppo pubblico dei servizi e non su specifici progetti nella solita logica dei “progetti verticali”

Negli ultimi mesi i rapporti costruiti sul campo hanno portati ad accreditare il gruppo aretino-toscano presso il ministero della sanità libanese e l’Università Americana (che funge da sua consulente), con la richiesta di esprimere nostri pareri sui possibili pacchetti di prestazioni che il ministero potrebbe finanziare e lo sviluppo di un Sistema informativo si supporto alla gestione dell’intera rete di PHCC.