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Protocollo Anest-Legambiente per sviluppo del solare termodinamico

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Roma, 7 mag. – (Adnkronos) – Un protocollo di intesa per lo sviluppo di progetti di solare termodinamico integrati nel territorio italiano. Lo firmano oggi Anest, l’Associazione nazionale energia solare termodinamica, e Legambiente, con l’obiettivo di garantire agli attori locali che i progetti vengano portati avanti nel rispetto del territorio e assicurare alle imprese del settore un sostegno allo sviluppo dei progetti e al dialogo con i cittadini.
”Il nostro Paese nel campo dell’energia solare termodinamica ha delle potenzialità e delle eccellenze che vanno non solo valorizzate, ma anche promosse e incentivate”, dichiara il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, presente alla firma del protocollo che rappresenta “un’occasione di sviluppo per le imprese che aderiranno. Il nostro territorio – aggiunge Velo – consente una diffusione capillare della tecnologia Csp con interventi che, se eseguiti nel rispetto delle normative vigenti e nelle aree idonee, possono avere un basso impatto ambientale. Se le imprese sapranno investire in maniera intelligente attraverso impianti di solare termodinamico non solo ricaveranno profitti economici maggiori, ma anche l’ambiente ne trarrà uno straordinario beneficio.”
L’energia solare termodinamica (o Csp, ovvero Concentrated Solar Power) rappresenta una tecnologia con importanti prospettive di sviluppo in Italia, perché può anche consentire lo storage termico e quindi di produrre energia elettrica anche in assenza di sole e contribuire al controllo della produzione elettrica da immettere in rete. Può dunque contribuire a una transizione energetica in Italia sempre più incentrata sulle fonti rinnovabili per la produzione elettrica e termica.
Tra le diverse tecnologie di Csp, l’Italia è detentrice di alcune innovative, prima fra tutte quella denominata “a sali fusi”, che nasce all’interno dell’Enea sulla spinta di Carlo Rubbia. Inoltre, il solare termodinamico potrebbe coprire una quota relativa al settore della produzione di elettricità dell’obiettivo al 2020 (circa 300-400 MW) di significativa importanza per le ricadute in termini di ricerca applicata, oltre che occupazionali e di opportunità per il territorio se correttamente integrate nell’ambiente e nel paesaggio.
”La firma di questo accordo con Legambiente, che le imprese associate recepiranno su base volontaria, – afferma Gianluigi Angelantoni, presidente di Anest – vuole essere un segnale forte per quei territori dove sono previsti nuovi progetti di impianti che utilizzano la tecnologia del solare termodinamico. Impianti a fonte rinnovabile, previsti dalla normativa nazionale, che possono trovare per la loro dimensione e innovazione opposizione locale. L’accordo con Legambiente significa per noi presentarci nei contesti interessati a fianco di una delle più importanti associazioni ambientaliste italiane, e auspichiamo che, accanto a un processo di informazione trasparente e capillare, questo possa essere una garanzia per i cittadini che vi abitano”.
Ed ecco i punti più importanti dell’accordo: individuazione delle aree dove potranno sorgere i nuovi impianti (escluse aree ambientalmente sensibili, agricole di pregio o interessate da insediamenti abitativi) attraverso studi sull’impatto ambientale dei progetti; misure compensative alle sottrazioni di territorio e di limitazione dell’impatto ambientale; informazione e comunicazione alla popolazione.