Roma, 31 dic. (AdnKronos) – “Nessun rimpianto” verso Giorgio Napolitano, “gli auguriamo cent’anni di vita serena. Ma siccome li auguriamo soprattutto agli italiani, non ci esimiamo da un bilancio amarissimo perché non ci sia nessuno che raccolga l’eredità quirinalizia di questo elegante signore delle nostre sventure. Così no, così mai più: è stato un novennato fuori dalla Costituzione”. E’ quanto si legge nell”editoriale de ‘Il Mattinale’, redatto dallo staff del gruppo di Forza Italia alla Camera.
“Le grandi qualità intellettuali dell’uomo -si legge- sono state spese per consacrare un’idea di Stato il cui riferimento morale e materiale non è stata la democrazia occidentale e liberale, dove si vota ed a scegliere è il popolo, ma un manipolo aristocratico di ottimati intrisi di comunismo o ad esso proni, il cui scopo supremo è il perpetrare se stessi”. Per il ‘Mattinale’ stella polare di questi anni al Quirinale di Napolitano sarebbe stata “la stabilità”, ma non quella “nel segno della democrazia” bensì “la stabilità del cimitero dove a essere seppellita è stata la sovranità popolare”.
Più in particolare, la “stabilità contro Berlusconi”, scrive il ‘Mattinale’, che ripercorre le tappe che vanno dalle elezioni del 2006 (quando con un “furto di democrazia” fu assegnata la vittoria all’Unione) alle “dimissioni coattive” di Silvio Berlusconi nel 2011 e all’arrivo di Monti. “Giorgio -conclude la nota- volle farsi Re, e ci lascia dopo aver estenuato la democrazia. Questo è un bilancio. Ma quell’età è finita. Ne viene una nuova. Difficile, impervia. Ma il futuro si è liberato di un bel peso. A cui facciamo tanti auguri di una serena e silente vecchiaia”.