Roma, 14 ott. – (Adnkronos) – “Il primo obiettivo necessario è scuotere il servizio pubblico dall’immobilismo quasi ventennale e aprire una fase nuova che dia una nuova legittimazione alla Rai affinché il servizio pubblico acquisti centralità culturale nel Paese”. La pensa così il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli che è intervenuto, attraverso un video da Bruxelles, al convegno organizzato dalla Rai ‘Missione, indipendenza e governance del servizio pubblico: l’esperienza europea’. In particolare per Giacomelli “la Rai deve riacquistare centralità anche attraverso la capacità di incrociare la rete. E’ un punto – sottolinea – in cui dobbiamo avere risposte convincenti”. Come dire che la capacità di stare al passo con l’innovazione tecnologica è dirimente per il presente e per il futuro.
Secondo il sottosegretario, infatti, “mortali per la Rai sono l’immobilismo e la conservazione”. Giacomelli ha poi confermato che il governo sta lavorando “per predisporre atti e proposte di riforma da sottoporre al Parlamento su tre questioni chiave: una riforma radicale del canone che assicuri certezza di risorse ed equità e lo renda meno odioso ai cittadini (stiamo avanzando rapidamente una proposta su questo punto); un intervento di riforma della governance che restituisca alla Rai pienamente il proprio ruolo di azienda in una diminuita invasività della politica e non delle istituzioni; il rinnovo della convenzione per la concessione del servizio pubblico che abbia chiarezza di mandato, chiarezza sulle risorse e modalità innovative”. Il governo assicura Giacomelli, vuole fornire tutti gli strumenti affinchè la Rai esprima appieno le proprie potenzialità ma la Rai, dal canto suo deve smettere di avere paura del futuro che invece costituisce una grande opportunità “una volta superate certe cose”.