Home Nazionale Rai: Scavone (Gal), su informazione piano iniquo che ridurrebbe pluralismo

Rai: Scavone (Gal), su informazione piano iniquo che ridurrebbe pluralismo

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Roma, 17 set. (Adnkronos) – “Anche oggi la Commissione di Vigilanza Rai non si riunirà per l’audizione del direttore generale Luigi Gubitosi a causa dei lavori d’Aula e spero si riveli un’ottima occasione per riflettere sul piano di ristrutturazione su cui non posso nascondere tante perplessità. Come denunciato dalle redazioni del Tg1 e del Tg3, siamo di fronte a un progetto di riforma che ridurrà il pluralismo, con la creazione di 2 newsroom (da una parte Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, dall’altra Tg3, TgR, RaiNews, CCiss, meteo e web)”. Così il senatore Antonio Scavone, vicepresidente vicario del gruppo Grandi Autonomie e Libertà e componente della Commissione di Vigilanza Rai.
Inoltre, ada avviso di Scavone, “ci saranno esuberi di giornalisti con conseguenti cause di lavoro, rischiando per altro di avere un’azienda sempre più polarizzata e schiacciata sugli interessi della maggioranza e dell’opposizione”.
“Mi piacerebbe, infatti, sapere – spiega Scavone- se si sta adattando il modello Rai alla realtà politica attuale: una newsroom per la maggioranza e una per l’opposizione e se quindi sarà ancora una volta la politica a dettare le regole del cambiamento in Rai. La riforma, come già detto, produrrà un eccesso di dipendenti nelle testate esistenti, soprattutto di giornalisti graduati, ma anche di tecnici. Che ne farà la Rai visto che i giornalisti non possono essere retrocessi a redattori semplici ? Che succederà agli attuali direttori di testata e gerarchie sottoposte? Verranno tutti declassati? Quante cause di lavoro è pronta a gestire la Rai? Senza dimenticare gli ultimi licenziamenti in tronco, con i licenziati riportati indietro dalla magistratura con laute indennità per ingiusto licenziamento. Non ci vedo un gran guadagno”.
Infine, sottolinea Scavone, “questa riforma richiede tempi che vanno ben oltre il mandato che scadrà con l’approvazione del bilancio 2014. Che succede se il prossimo CdA non sarà d’accordo con tutto questo? Allora, mi chiedo, non sarebbe meglio lasciare tutto il progetto al prossimo direttore generale? O forse, più semplicemente, si sta solo cercando goffamente di creare risparmi per coprire il buco di 150 milioni del prelievo di Renzi? Forse bisognerebbe usare più accortezza e tagliare davvero le criticità dell’azienda…ovvero gli sperperi, non certo il pluralismo”.