Home Nazionale Reboani, disoccupazione alta e posti vacanti, considerare richieste imprese

Reboani, disoccupazione alta e posti vacanti, considerare richieste imprese

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Roma, 31 gen. (Labitalia) – Un lieve calo della disoccupazione a dicembre, anche su base annua il tasso di disoccupazione cresce di 1,2 punti e anche se i giovani in cerca di un lavoro sono 671 mila. E' l'ultima fotografia dell'Istat che ci fornisce ancora una volta dati preoccupanti sul lavoro. Eppure a fronte di questa alta disoccupazione, soprattutto giovanile, ci sono imprese che hanno difficoltà a reperire il personale adeguato e, secondo Unioncamere, sono ben 47.000 i posti di lavoro che non si riescono ad assegnare. Allora che fare? Secondo Paolo Reboani, presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, "due sono i volani su cui bisogna agire: il primo è che dovremmo integrare di più le richieste delle imprese nel sistema pubblico-privato di ricerca di lavoro (cioè sia centri per l'impiego che agenzie per il lavoro) e da questo punto di vista l'avvio della 'Garanzia Giovani' potrebbe essere un innesco importante". Infatti, spiega Reboani a Labitalia, alla guida dell'agenzia tecnica del ministero del Lavoro dal 2010 e con una vastissima esperienza anche internazionale di politiche occupazionali, "sappiamo che le imprese non popolano i centri per l'impiego né la domanda di Cliclavoro, che è lo strumento per fare incrocio tra domanda e offerta e c'è quella che possiamo dire un'atarassia delle imprese"."Dall'altro lato -aggiunge- dobbiamo pensare diversamente il periodo iniziale del momento della transizione dalla scuola al lavoro. Se riusciamo a risolvere anche questo problema e a creare un apprendistato per esempio di primo livello, che effettivamente si ritaglia sulle esigenze delle imprese, e fa dialogare i poli professionali e gli istituti tecnici con le imprese, quei numeri di Unioncamere scenderanno drasticamente".