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Regione Puglia modifica norme sulle rinnovabili, limiti agli impianti

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Bari, 3 apr. (Adnkronos) – Disposizioni finalizzate ad indirizzare la produzione energetica regionale verso un mix equilibrato per fonti rinnovabili e tipologie di impianti, ponendo un limite massimo alla realizzazione dei grandi impianti soprattutto se questi sono progettati su suolo agricolo. E’ quanto la Regione Puglia prevede nella delibera sulla produzione di energia rinnovabile approvata ieri. Il provvedimento, che sostanzialmente cerca di porre un freno alla proliferazione indiscriminata di impianti eolici e fotovoltaici, era stato annunciato nei giorni scorsi dal presidente Nichi Vendola.
Affinche’ queste disposizioni si possano dettare, la Regione chiede ”un intervento immediato” del ministero dello Sviluppo Economico, in attesa dell’approvazione del Piano energetico nazionale e del raggiungimento degli obiettivi europei per il 2020 sulla quota complessiva di energia da fonti rinnovabili. Al primo punto del provvedimento, c’e’ proprio l’interlocuzione con le autorita’ centrali per rappresentare le criticita’ che caratterizzano lo sviluppo delle energie rinnovabili in Puglia.
”Per lungo tempo, infatti, lacune nell’ordinamento statale e la mancanza o ritardata emanazione da parte del Governo di un minimo di criteri per il corretto inserimento degli impianti e per la verifica e salvaguardia della capacita’ di carico dei territori – spiega la Regione – hanno reso indifferibili interventi della Regione in funzione sussidiaria che attraverso norme, direttive e linee guida, hanno riguardato e riguardano la materia nei suoi vari risvolti: dall’inserimento paesaggistico e ambientale degli impianti alla disciplina del procedimento, alla garanzia della serieta’ ed affidabilita’ degli operatori e dei loro progetti industriali, al concorso delle imprese agli oneri istruttori sostenuti dalle strutture amministrative”.
La realizzazione di grandi impianti alimentati da Fonti energetiche rinnovabili nel territorio ha assunto dimensioni considerevolissime, ”e alle istituzioni locali – continua la Regione – e’ tuttora preclusa ogni possibilita’ di perseguire un piu’ armonico e coordinato sviluppo del settore che tenga conto della vocazione dei territori e dell’ormai rilevantissimo contributo della Puglia alla produzione energetica, sia tradizionale che da Fer. Da qui la forte esigenza di un dialogo con il Governo”, per il quale viene dato mandato al presidente Vendola.
Al secondo punto dispone, invece, che le Province, nei provvedimenti di assoggettabilita’ alla Valutazione di impatto ambientale (Via), ”indichino dettagliatamente le modalita’ di valutazione degli impatti cumulativi adottate, specificando l’ampiezza degli ambiti territoriali considerati e le componenti considerate”, cioe’ il paesaggio, la biodiversita’, la sicurezza e salute umana, il suolo e il sottosuolo.
Le Province dunque dovranno esplicitare ”con particolare puntualita”’ le ragioni che hanno portato alla conclusione dell’irrilevanza o assenza di impatti cumulativi. La Giunta quindi invita e diffida le Province a dare ”piena e immediata attuazione alle direttive regionali in materia di valutazione di impatti cumulativi”. Se non si atterranno a queste disposizioni sara’ revocata la delega delle loro funzioni.