Home Nazionale Riforme: Berlusconi non si fida, Fi vs Colle e patto con Renzi traballa

Riforme: Berlusconi non si fida, Fi vs Colle e patto con Renzi traballa

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Roma, 17 dic. (AdnKronos) – Nervi saldi, vediamo cosa succede, so benissimo che non ci si può fidare di nessuno. La minaccia del Pd di andare avanti da solo sulle riforme se Forza Italia continua a fare melina, non impensierisce più di tanto Silvio Berlusconi. Stasera il Cav vedrà a cena i suoi deputati per gli auguri di Natale e ribadirà la necessità di marciare uniti per giocarsi al meglio le carte quando bisognerà trattare sulla grande partita del Colle. Mentre in Transatlantico, a Montecitorio, si torna a parlare di Patto del Nazareno a rischio e voto anticipato (ipotesi rafforzata dall’accordo ormai già raggiunto sull’election day per le regionali e amministrative ai primi di maggio del 2015), il leader azzurro sta a guardare e manda avanti i suoi colonnelli, convinto che, come la politica insegna, non si può fare affidamento fino in fondo nemmeno di Matteo Renzi.
L’attivismo del leader Pd (si parla di contatti di renziani con Sel, esponenti della Lega, M5S ed ex grillini) avrebbe messo in guardia Berlusconi da tempo. Ma l’assist di ieri di Giorgio Napolitano sulle riforme, raccontano, avrebbe fatto superare livello di guardia in via del Plebiscito. Non a caso, il ‘silenzio’ del Cav dà maggior risalto all’editoriale di fuoco del ‘Mattinale’, che bolla il capo dello Stato come ”l’allievo di Togliatti”, che ”esce dai binari istituzionali e travolge Costituzione e Parlamento, delegittimando il dissenso e consacrando per l’eternità il dominio di Renzi”. Napolitano come il ”segretario politico del Pd”, attacca il ‘foglio brunettiano’, che, raccontano, trova concordi molti azzurri e anche palazzo Grazioli.
Da qui la scelta di Fi di puntare i piedi (”prima si scioglie il nodo del Quirinale e poi approviamo la legge elettorale”), che manda su tutte le furie il Pd: ”Niente meline, siamo pronti anche ad andare avanti da soli”. Il timore di Berlusconi è che Renzi, una volta portato a casa l’Italicum come richiesto da Napolitano, sarebbe disposto a fare a meno anche dei voti di Forza Italia.