Roma, 23 apr. (Adnkronos) – “Questa città ci ha tolto una cosa bella che era mio fratello, a noi della famiglia, ma anche a tutti gli amici. Questa associazione ci permetterà di convogliare la rabbia su qualcosa di costruttivo al fine di evitare questi episodi, magari farli diminuire”. A parlare è Francesco, il fratello di Carlo Macro, il ragazzo ucciso al Gianicolo da un indiano che viveva in una roulotte poco distante ‘disturbato’ dalla musica troppo alta che veniva dalla macchina dei due fratelli.