– Reginald Green ha ricordato ancora come “Nicholas amasse profondamente la storia romana, la nobiltà, l’abnegazione dei suoi eroi classici. Prima della sua morte eravamo riusciti a visitare il Foro Romano -ha proseguito, commosso il padre del piccolo Nicholas- ricordo che mia moglie fece una corona di alloro e gli cinse il capo propri come i suoi eroi immaginari. Purtroppo non siamo più potuti ritornare a Roma con Nicholas. conservo ricordi schioccanti della sua morte e di quella sparatoria. Una delle pallottole lo aveva colpito al capo. Sapevo che non c’era più speranza per lui. Ma mai, mai ho pensato -ha proseguito- che l’Italia avesse premuto il grilletto contro il mio Nicholas”.
Reginald Green ha poi proseguito il suo lungo intervento, letto da una rappresentante del Campidoglio, di “aver ricevuto ondate di solidarietà come nessun altro Paese del mondo avrebbe fatto. So che oggi Nicholas è nel cuore di tutti gli italiani. Non è un caso che, dopo la sua scomparsa siano cresciute le donazioni di organi e migliaia di persone che sarebbero potute morire oggi sono vive. Ma serve il sostegno delle persone, la volontà dei medici. Mai avrei pensato che un bambino -ha concluso- avrebbe potuto cambiare il mondo”.