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Roma: ucciso nel 2008, confiscati beni per 2 mln a eredi

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Roma, 30 ott. – (Adnkronos) – Due milioni di euro circa è il valore dei beni confiscati dai Carabinieri agli eredi di Luca De Angelis, ucciso in un agguato a Velletri nel 2008 e implicato in un giro di usura e in rapporti con ambienti camorristici.
L’ordine di confisca, partito dal Tribunale di Roma in applicazione della normativa Antimafia (D. Lgs. 159/2011), è stato emesso in seguito alle indagini patrimoniali su De Angelis, detto “il gommista”. A insospettire gli inquirenti, la palese sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli accumulati. Analizzando le attività svolte da De Angelis, dai suoi eredi e dai suoi collaboratori – compravendita di autovetture e di immobili, entrate economiche dichiarate derivanti dalla sua attività lavorativa di gommista, movimenti bancari e rapporti creditizi – è stata ricostruita la provenienza illecita dei beni derivante da attività delittuose. Dalle indagini è emerso infatti come De Angelis facesse parte di un giro di usura sul territorio, le cui vittime subivano continue vessazioni e minacce. L’uomo intratteneva inoltre rapporti con ambienti camorristici, risultando coinvolto in più di un caso di cronaca.
Il Decreto di confisca dei beni riguarda il seguente patrimonio: quattro immobili con annessi terreni, compresivi dei beni all’interno custoditi, 17 terreni a vario uso, cinque veicoli, tra cui due autovetture Mercedes, due depositi di risparmio postali ed un’azienda denominata “PNEUS CAR” di vendita e montaggio pneumatici sita a Velletri. Il decreto dispone anche l’obbligo di soggiorno nel comune di Velletri per la durata di due anni a carico di Francesco D’Avino, collaboratore del “gommista”, che ha continuato la gestione dell’azienda di pneumatici già intestata a De Angelis.