Home Nazionale Salute: è la prima cosa che conta per 80% italiani, ma 36% la trascura

Salute: è la prima cosa che conta per 80% italiani, ma 36% la trascura

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Milano, 20 feb. (Adnkronos Salute) – L'importante è la salute. La pensano così 8 italiani su 10, che con la crisi rivedono la scala dei valori e riscoprono le cose che contano davvero: la salute, appunto, e a pari merito la famiglia, citata anch'essa come priorità dall'80% dei connazionali. Solo al secondo posto il lavoro e la vita di coppia, entrambi sul gradino intermedio del podio, indicati come valore numero uno dal 25%. Seguono a brevissima distanza il denaro (24%) e l'amicizia (23%). Il 'borsino valori' degli abitanti del Belpaese emerge dai dati dell'Osservatorio Salute AstraZeneca, indagine periodica sulla cultura della salute, realizzata da Ispo ricerche su un campione di italiani over 18. Dall'ultima rilevazione risulta un paradosso: benché la salute sia cosa più importante per la netta maggioranza degli italiani, il 36% confessa di non prestare alcuna attenzione alla prevenzione delle malattie. Negli ultimi 2 anni gli italiani che sembrano dire "toglietemi tutto, ma non la salute", sono aumentati di 19 punti percentuali: erano il 61% nel 2011, contro l'80% dell'ultima indagine. Ma sono aumentati anche quelli che ammettono di trascurarla (+12 punti): un trend legato probabilmente alle difficoltà economiche, e in linea con una riduzione di 10 punti nelle analisi e negli esami di controllo periodici (dal 77% del 2012 al 67%). Inoltre, il 16% dice di non seguire una dieta equilibrata e il 13% rinuncia a uno stile di vita sano.Nel 'Chi sale e Chi scende' dei valori chiave per gli italiani, le quotazioni crescono anche per la famiglia (+9 punti percentuali), mentre perdono punti lavoro e vita di coppia (-8 e -7 rispettivamente). In tempi di magra, ne guadagna invece 11 il denaro: se nel 2011 a ritenerlo la cosa più importante era il 13% dei connazionali, ora è il 24%. Quasi un raddoppio. Resta invece stabile l'amicizia, come pure la cultura. Quest'ultima è al settimo posto con il 7% delle preferenze, preceduta da religione (citata dal 14% degli abitanti della Penisola, 1 punto in percentuale in più rispetto al 2011) e solidarietà (8%, +3 punti), e seguita da tempo libero (4%, -3 punti), studio (3%, -2) e potere (1%, -1 punto). Gilberto Riggi, direttore medico di AstraZeneca Italia, commenta così la scala dei valori tricolore: "E' estremamente interessante osservare come i cittadini italiani attribuiscano sempre più importanza alla salute. E' un dato che fa riflettere e che deve spingere ancor di più ogni operatore del sistema salute a impegnarsi al massimo nella promozione della ricerca e del progresso scientifico, per migliorare la qualità di vita delle persone e facilitare la soddisfazione di questo grande bisogno di salute che emerge nella popolazione". Quasi un quarto degli italiani (il 23%) – emerge ancora dall'indagine – non è contento della propria situazione economica, e l'insoddisfazione è aumentata negli ultimi 2 anni (+5 punti). Tra i problemi più sentiti spicca anche la mancanza di tempo, segnalata dal 21%. Diminuiscono poi, come prevedibile, i connazionali appagati dal proprio lavoro (dal 45% al 39%), mentre reggono i rapporti familiari (molto positivi per il 69%), amicali (62%) e sentimentali (58%). In generale, negli ultimi 2 anni sono raddoppiati i pessimisti: oggi si dicono sfiduciati quasi 3 italiani su 10 (27%) contro il 14% del 2011, e il 14% crede che la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi 3 mesi. Resiste, ma è in netto calo, uno zoccolo duro di ottimisti: il 14%, contro il 30% di un anno fa, ritiene che la situazione non possa peggiorare ancora e dunque non possa che migliorare. I più ottimisti sono uomini (70% contro 66% delle donne), del Sud (71% contro 68% al Nord e 61% al Centro), giovani (under 34 nell'81% dei casi) e in prevalenza laureati (88%). Salvo eccezioni, in conclusione, in tempi di crisi dilaga lo stress che sempre più spesso sembra senza rimedio: anche quando la tensione è alle stelle, il 40% del campione non riesce a concedersi una pausa e il numero dei connazionali costretti a rinunciare a questo 'lusso' è cresciuto di 12 punti percentuali nell'ultimo anno (28% nel 2012). Ma cosa fanno, gli italiani ai tempi della crisi, quando arrivano sull'orlo della crisi di nervi? Il 29% cerca un conforto medico; uno su 2 si affida ad amici o familiari, e uno su 3 prega: cerca cioè conforto nella fede, o nelle pratiche religiose in generale.