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Sanità: Anaao, medici e dirigenti sanitari pronti a sciopero entro maggio

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Roma, 9 apr. (Adnkronos Salute) – I medici e i dirigenti sanitari pronti allo sciopero, per protesta contro il Def. La segreteria nazionale e i segretari regionali Anaao Assomed dichiarano, infatti, lo stato di agitazione della categoria e “decidono di affidare al segretario un pacchetto di iniziative, da concordare con le altre organizzazioni sindacali, che comprendono 72 ore di sciopero entro maggio, per difendere ancora una volta la sanità pubblica e i suoi professionisti”, annuncia una nota.
La segreteria nazionale dell’Anaao, riunita insieme ai segretari regionali, esprime “profonda preoccupazione per gli interventi sulla pubblica amministrazione, e quindi sulla sanità pubblica, previsti nel Def approvato dal Consiglio dei Ministri e per le voci che si rincorrono, non smentite, su tagli allo stipendio dei medici e dirigenti sanitari”.
Per l’Anaao, “ciò che più sconcerta, però, è la vaghezza del modello di sanità che il Governo intende adottare e del ruolo e responsabilità da attribuire ai professionisti. Nulla dice su come rimediare ai posti barella che hanno sostituito i posti letto; nulla su liste d’attesa in crescita che elidono il diritto alla salute; nulla sul rischio civile, penale, patrimoniale insito in ogni atto medico, nulla sulla sorte dei precari o di livelli di assistenza che da essenziali sono diventati eventuali in troppe Regioni”.
“Categorie già frustrate da un blocco contrattuale che dura dal 2009 – prosegue la sigla – si vedono alle prese con peggiorate condizioni di lavoro, senza prospettive professionali ed economiche, senza futuro in un sistema che, a nostro parere, deve rimanere pubblico e nazionale, ma sembra avviato a diventare un laboratorio dove si sperimentano soluzioni privatistiche di uscita dalla crisi. Sia chiaro una volta per tutte: l’attacco portato a medici e dirigenti sanitari, che finora tutti i giorni e tutte le notti di ogni anno garantiscono risposte a domande di salute crescenti e complesse e l’accesso alle cure in una situazione di crisi economica e sociale, è un attacco alla sanità pubblica che non può essere ridotta a puro aggregato di beni e servizi”, sottolinea.
Dunque, “non è accettabile una criminalizzazione delle retribuzioni da sottoporre ad amputazioni chirurgiche che medici e dirigenti sanitari siano chiamati a pagare come dipendenti pubblici, dirigenti pubblici, per quanto atipici, professionisti al servizio dello Stato. Devastante è il messaggio implicito che favorisce uno sgretolamento del Ssn ed una sua strisciante privatizzazione, alla fine della quale i cittadini italiani pagheranno caro e pagheranno tutto”, conclude l’Anaao.