Home Nazionale Sanita’: corruzione, illegalita’ e frodi bruciano fino a 6% risorse

Sanita’: corruzione, illegalita’ e frodi bruciano fino a 6% risorse

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Roma, 3 apr. (Adnkronos Salute) – Si stima che illegalità, frodi e corruzione abbiano bruciato il 5-6% delle risorse in sanità, circa 6 miliardi di euro. Sono i numeri riportati da Monitor, la rivista dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) dedicata nel numero uscito a marzo a ‘Trasparenza, legalità ed etica nel Servizio sanitario’, scaricabile da oggi da sito dell’Agenzia. La scelta di dedicare il dossier ‘Focus on’ alla trasparenza, alla legalità e alla prevenzione della corruzione nasce dalla considerazione che la sanità è un servizio naturalmente esposto a fenomeni di corruzione, perché rappresenta uno dei settori più rilevanti in termini di spesa pubblica, oltre 110 miliardi di euro.
“Al di là delle cifre stimate il fenomeno è in grado di incidere pesantemente, per le sue dimensioni, sia sull’efficienza, sulla qualità, sulla sicurezza, sull’equità di accesso ai servizi, sia, su un altro piano, sulla fiducia dei cittadini, e la fiducia dei cittadini è un bene essenziale di qualunque servizio pubblico”, sottolinea nell’editoriale Giovanni Bissoni, presidente dell’Agenas che ha recentemente annunciato le sue dimissioni. Nella rivista viene illustrato in particolare il Piano nazionale anticorruzione e prese in esame le indicazioni per le Aziende sanitarie, rispetto all’applicazione della legge sulla prevenzione della corruzione e al decreto legislativa sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Pubblicati, inoltre, un’intervista sul tema al ministro Beatrice Lorenzin e i dati sul monitoraggio dei siti web delle aziende, forniti da Libera e Gruppo Abele, nel quadro delle azioni messe in atto dalle Aziende sanitarie per attuare la normativa.
L’ultimo capitolo del n. 35 di Monitor è dedicato alla presentazione del progetto ‘Matrice’, il nuovo strumento di governance clinica in merito ai percorsi di cura delle patologie croniche, nato dalla necessità di offrire una risposta più adeguata a un bisogno di salute che ha portato allo spostamento del baricentro del Servizio sanitario nazionale dall’ospedale al territorio.