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Sanità: da ricoveri a uso antibiotici, radiografia Ssn in 10 Regioni

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Roma, 28 lug. (AdnKronos Salute) – Ricoveri lampo in Emilia Romagna e meno frequenti in Veneto. A Bolzano, invece, si consumano meno antibiotici inutili ma si fanno anche meno vaccinazioni. Questa la fotografia che emerge da uno studio realizzato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa su un gruppo di 10 regioni che hanno deciso di far valutare i propri sistemi sanitari in base a 160 parametri di efficienza. Si tratta di fatto di un network di regioni composto da Basilicata, Liguria, Marche, Provincia autonoma di Bolzano e di Trento, Toscana, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia insieme al laboratorio MeS, Management e Sanità, dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il sistema di valutazione permette il confronto su sei dimensioni di analisi, dagli aspetti tipicamente clinici e sanitari a quelli economici e finanziari; dalla ‘voce’ dei cittadini e degli operatori agli orientamenti strategici regionali, per migliorare lo stato di salute dei cittadini. In totale, gli indicatori monitorati sono circa 160 (di cui 105 di valutazione) e le performance delle varie dimensioni sono riassunte in 33 indicatori di sintesi, rappresentati in forma grafica. Fra i dati l’uso troppo frequente e spesso inappropriato delle risonanze per problemi di artrosi degenerativa per gli over 65.
Secondo lo studio della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa – pubblicato sul sito Regioni.it – risulta che in Emilia Romagna i ricoveri durino meno e che in Veneto sono meno frequenti. Infatti rispetto al capitolo, fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario, relativo ai ricoveri, l’Emilia Romagna risulta essere la regione in cui, a parità di tipologia, i ricoveri, durano meno, ma il Veneto è la regione che vanta il numero più basso, solo 136 per 1000 abitanti, a fronte della Provincia di Bolzano che ne conta 184, seguita da Trento e Liguria a quota 167. Nella Provincia di Bolzano si consumano meno antibiotici inutili ma si fanno anche meno vaccinazioni. Al contrario, l’Umbria ottiene il primato per la copertura vaccinale trivalente.
Sabina Nuti, responsabile dello studio, ha spiegato che in realtà “ogni Regione ha dei punti di forza, qualcosa da insegnare. La nostra intenzione non è dare pagelle ma cercare di capire, per ogni performance, quanto ognuna possa migliorare, perché al loro interno registrano variabilità rispetto ai risultati”. Ad esempio in molte regioni, quello delle risonanze muscolscheletriche a over 65, è sicuramente “un parametro che – spiega Nuti – indica l’utilizzo di uno strumento diagnostico costoso in termini di personale e macchine, per un problema per il quale non è risolutivo e che comunque potrebbe essere diagnosticato in modo diverso. Ciò significa che quando se ne ha bisogno, magari per problemi oncologici, ci troviamo liste d’attesa lunghe. Bisogna sensibilizzare chi la prescrive”. Un indicatore in cui la best practice è detenuta dalle Marche (16).
Sulle vaccinazioni l’Umbria vanta il primato per la copertura: vaccina il 93% dei nuovi nati per morbillo, parotite e rosolia, mentre la provincia di Bolzano è ferma al 68%. Buoni risultati anche per l’Emilia Romagna. La terapia del dolore è ampiamente utilizzata in Friuli Venezia Giulia e Liguria, come dimostra l’elevato consumo di farmaci oppiodi, al contrario di quanto accade nelle Marche. L’integrazione ospedale-territorio e l’assistenza per le patologie croniche sono il cavallo di battaglia della Toscana.
La spesa farmaceutica territoriale procapite più alta spetta alle Marche, con 202 euro a cittadino a fronte di 137 spesi a Bolzano, il miglior risultato. Qui anche l’appropriatezza prescrittiva farmaceutica è buona (ad esempio si consuma la metà di antibiotici rispetto alla Toscana), ma troppo alto il costo sanitario procapite (2.333 euro per abitante a fronte del 1787 del Veneto). Buone performance da parte dei pronto soccorso della Basilicata mentre l’Emilia Romagna vanta la best practice per l’adesione agli screening oncologici, seguita dal Veneto. Il Friuli Venezia Giulia, conferma la tradizione e si distingue per le prestazioni per problemi legati alla salute mentale (come mostra il basso tasso di ricoveri ripetuti di pazienti psichiatrici, poiché ben ‘presi in carico’). Un’area da migliorare, invece, in Toscana.