Roma Sorrento, 23 mag. (Adnkronos Salute) – “Oggi nel 50% dei pazienti con sclerosi multipla siamo già in grado di controllare l’evoluzione della malattia”. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Giancarlo Comi, direttore del Dipartimento di neurologia dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, fra i principali specialisti della patologia a livello mondiale, nel ruolo di ‘Scientific Committee Chairman’ del ‘Top Seminars sclerosi multipla’ in corso a Sorrento (Napoli). Evento che vede riuniti oltre 200 neurologi italiani e stranieri, per fare il punto sulle nuove armi della ricerca contro la malattia.
“La sclerosi multipla – sottolinea Comi – è la più frequente disabilità nella persona giovane e sta aumentando. Ma abbiamo anche avuto un grande sviluppo di conoscenze negli ultimi anni su questa patologia, che è diventata un avamposto per le ricerche anche su altre malattie in ambito neurologico. A breve, poi, arriveranno anche da noi tre nuovi farmaci. Non c’è patologia al mondo che abbia visto uno sviluppo di questo tipo sotto il profilo terapeutico negli ultimissimi anni”.
”Durante il ‘Top Seminars’ – aggiunge l’esperto – si è affrontato anche il nuovo aspetto dei biomarcatori della sclerosi multipla. Un campo è quello della risonanza magnetica che ci permette di capire quanto la malattia ha colpito il paziente, l’altro è quello dei neurofilamenti a catena leggera. Questi, quando vengono attaccati dalla patologia e si disperdono nel sangue, possono essere poi misurati e individuati come segnali predittivi”.
L’Italia è stato il primo Paese ad essersi dotato di una rete di centri specializzati nella sclerosi multipla: “Un modello organizzativo avanzato e di riferimento per gli scienziati e i malati. In cui quest’ultimi – conclude Comi – possono avere un accesso alle eccellenze e alle migliori cure possibili”.