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Sanità: frodi addio, studio identifica da scrittura dati medici falsi

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Roma, 11 dic. (AdnKronos Salute) – Attento a come scrivi: potrebbe svelare potenziali bugie o persino frodi. Sembra infatti sia possibile rilevare quando forniamo informazioni false, soprattutto riguardanti le nostre condizioni di salute, attraverso la scrittura, secondo un nuovo studio condotto presso l’Università di Haifa. La ricerca ha utilizzato un sistema computerizzato, che è stato sviluppato dalla scienziata Sara Rosenblum dell’ateneo israeliano e che è stato recentemente brevettato, per analizzare il processo di scrittura. “I nostri risultati possono fornire ai sistemi e alle assicurazioni sanitarie uno strumento semplice con cui scoprire frodi, senza la necessità di dispositivi intrusivi”, dicono gli esperti.
La frode medica è diventata un fenomeno comune in Israele e in altri Paesi negli ultimi anni, con una perdita stimata per le sole assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti di 50 miliardi di dollari l’anno, escluso il costo delle giornate sprecate per lavoro inutile da parte dei medici e delle analisi effettuate senza motivo. In un precedente studio condotto diversi anni fa, già gli esperti israeliani avevano già rilevato che la scrittura ingannevole può essere distinta da quella veritiera. Nel loro nuovo lavoro, il campione di osservazione è stato aumentato in modo significativo, fino a includere 98 partecipanti. E cosa ancora più importante, questa volta i ricercatori hanno scelto di concentrarsi sull’affidabilità di informazioni specifiche, i dati medici.
I partecipanti sono stati invitati a scrivere due paragrafi sulla loro condizione di salute. Nel primo hanno descritto la situazione reale, mentre nel secondo sintomi inventati. I volontari hanno utilizzato uno speciale kit di scrittura computerizzata sviluppata dai ricercatori, che aiuta ad analizzare i dati considerando la pressione esercitata sulla pagina, la frequenza e la velocità di scrittura, la durata e il numero di volte che la penna rimane sollevata rispetto alla durata e il numero di volte che tocca la carta, la dimensione delle lettere, insieme ad altri elementi.
Questo studio dimostra che il sistema è in grado di identificare quando i partecipanti hanno scritto la verità e quando hanno mentito: per esempio, la pressione esercitata sulla pagina quando si descrivono falsi sintomi è maggiore rispetto a quando si parla della propria vera condizione medica. Differenti anche la regolarità dei tratti, l’altezza e la larghezza delle lettere. Secondo i ricercatori, quando una persona scrive qualcosa di falso, si crea un ‘carico cognitivo’ nel cervello e che richiede risorse contrastanti alla nostra mente, per cui le operazioni che di solito si eseguono automaticamente, come la scrittura, sono influenzate. Inoltre, ricordano, le informazioni mediche false date nell’ambito di uno studio creano un ‘peso’ inferiore dato dal fatto che si sa di non dover rispondere di eventuali frodi. Mentre nella realtà, il timore è sicuramente maggiore.