Alle 2 di notte escono dallo svincolo Sansepolcro Sud della S.G.C. E/45 ed imboccano a forte velocità la statale Senese – Aretina in direzione di Arezzo. E’ bastato questo ad insospettire la pattuglia della Tenenza di Sansepolcro che, dopo un breve inseguimento, bloccava l’autovettura BMW di grossa cilindrata. A bordo quattro uomini dimoranti nella città di Arezzo, tutti gravati da reiterati e recenti precedenti penali e che mostravano particolare agitazione a seguito del controllo. I solerti carabinieri decidevano allora di approfondire i motivi del loro eccessivo nervosismo. Ed era così che nel corso di un’approfondita perquisizione sull’autovettura e poi sui quattro uomini recuperavano un piccolo arsenale: una pistola Walther PPK calibro 7,65 perfettamente funzionante, con relativo munizionamento e le matricole abrase con l’acido; un’altra pistola, questa però fedele riproduzione della nota Beretta 8000 Cougar, in dotazione anche all’Arma, che era priva del tappo rosso e completa del munizionamento a salve; una noccoliera in acciaio e due smart phone che da un accurato controllo si rivelavano essere invece due taser, potenti e micidiali storditori a scariche elettriche che la nostra legislazione equipara in toto alle armi comuni. Due dei quattro uomini venivano trovati in possesso anche di quasi 5 mila euro in banconote di grosso taglio, assegni bancari e cambiali scadute da qualche mese, tutte intestate a terze persone e di cui non erano in grado di giustificarne il possesso. Saranno gli approfondimenti investigativi a chiarirne la provenienza. Le perquisizioni venivano estese anche alle abitazioni dei quattro protagonisti e permettevano di recuperare un’altra pistola, replica della Walther CP 88 ma priva del tappo rosso, altre cartucce calibro 7,65, altro munizionamento calibro 8 a salve ed una grossa mazza da baseball occultata a bordo dell’autovettura di uno dei quattro. Gli arrestati venivano trattenuti nella camere di sicurezza della Tenenza dei Carabinieri di Sansepolcro e presentati nella decorsa mattinata dinanzi al tribunale di Arezzo in composizione collegiale per la convalida dell’arresto. Il pubblico ministero titolare delle indagini chiedeva per tutti la convalida e l’applicazione della misura coercitiva personale della custodia cautelare in carcere, avendo ravvisato la loro correità e la grave pericolosità sociale. I giudici accoglievano la tesi dell’accusa convalidando l’arresto ed applicando al proprietario dell’autovettura la richiesta custodia in carcere, mentre gli altri tre attenderanno il rinvio del processo all’11 marzo p.v. a piede libero.