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Scorretta 1 etichetta energetica su 3 negli elettrodomestici

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(AdnKronos) – Tv, frigoriferi, refrigeratori per bottiglie di vino, forni elettrici e condizionatori. Su 2.522 prodotti esaminati, 1.991 nei negozi fisici e 531 in quelli online, uno su tre viene venduto senza etichetta o con l’etichetta fuori posto o scorretta mettendo così in difficoltà il consumatore. Cantinette, condizionatori e televisori sono i prodotti che risultano avere un etichettamento inferiore rispetto agli altri. È quanto emerge da ‘’Etichetta furbetta’’, l’indagine realizzata da Legambiente, in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, per verificare la corretta applicazione delle etichette energetiche in Italia.
La ricerca, presentata questa mattina a Roma presso la sede del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, si inserisce nel progetto pilota Marketwatch che unisce 16 realtà della società civile che vanno ad affiancare le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo nel campo delle etichette energetiche. L’obiettivo è quello di monitorare la corretta applicazione della direttiva sull’etichetta energetica nei negozi online e fisici sia le dichiarazioni dei produttori e la veridicità delle etichette dei prodotti.
‘’Dalla ricerca – spiega Davide Sabbadin, responsabile in Italia del progetto MarketWatch – emerge un quadro non completamente soddisfacente dell’applicazione della normativa europea, in particolar modo nel mondo del trading online. Per questo crediamo che sia fondamentale la formazione dei professionisti del settore per colmare quel gap cognitivo che il cittadino può avere davanti all’etichetta energetica”.
In particolare, denuncia MarketWatch, rimane quasi completamente inapplicato, per ora, l’obbligo di consegna della scheda tecnica a richiesta del consumatore nei punti vendita esaminati, un preciso requisito della normativa Ecodesign. In un paio di casi, anche di fronte alla possibilità di scaricare con smartphone delle informazione aggiuntive in tempo reale tramite Qrcode presenti sul prodotto, la scheda tecnica non era presente tra le informazioni disponibili, che si limitavano ad informazioni di carattere commerciale e prestazionale.
Eppure, l’applicazione delle direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica “potrebbe far risparmiare quasi 400 euro a famiglia – sottolinea Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – a ciò si aggiunge il vantaggio ambientale dato che il taglio annuale alle emissioni climalteranti sarebbe pari a 500 milioni di tonnellate di Co2: si tratta dell’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto circolante in Europa”.
Purtroppo, però, queste direttive non sempre vengono applicate e i consumatori spesso non sono in condizione di scegliere correttamente i prodotti in vendita: alcuni prodotti sono meno efficienti di quanto dichiarato sull’etichetta, altri sono privi delle indicazioni energetiche che dovrebbero essere fornite al consumatore. I mancati risparmi derivanti da queste infrazioni aumentano inevitabilmente i costi familiari, mettono sotto stress le reti elettriche dei paesi membri e contribuiscono negativamente al cambiamento climatico.
Nello specifico, la ricerca ha analizzato 5 tipi di prodotto (tv, frigoriferi, refrigeratori per il vino, forni elettrici e condizionatori) e quattro tipi di negozi: le grandi superfici di vendita di mobili, ipermercati con un corner per gli elettrodomestici, grandi superfici specializzate e online stores. Dalla ricerca è emerso che su un totale di 2.522 prodotti il 30% dei prodotti presi in esame nei negozi fisici non è etichettato correttamente.
Più grave la situazione per i negozi online dove soltanto il 10% dei prodotti o poco più riporta le informazioni energetiche in maniera esaustiva e corretta. Frigoriferi, freezer, forni elettrici risultano essere i prodotti venduti quasi sistematicamente con l’etichetta, mentre televisioni, cantinette e condizionatori sono invece quelli hanno un livello di etichettamento molto inferiore e ciò dipende dal punto di vendita.
Le cantinette sono state scelte perché legate a un prodotto iconico per l’Italia come il vino, e per avere nel paniere anche un prodotto che si riferisce a un consumo non strettamente domestico. Il condizionatore vanta, invece, il maggiore trend di diffusione degli ultimi anni, responsabile, infatti, dei picchi di consumo estivi (che corrispondo anche ai picchi di consumo massimi annuali).