Palermo, 18 set. (Adnkronos) – Inizio di anno scolastico turbolento a Marettimo, dove i tagli alle ore di lezioni hanno fatto scattare le proteste dei genitori che vedono minacciato il diritto allo studio dei loro figli. “Siamo disposti a tutti pur di far sentire la nostra voce e le nostre esigenze – ha detto la rappresentante dei genitori di Marettimo Chiara Negri – A non mandare per protesta i nostri figli a scuola, ad andare a Palermo, a Roma, ovunque sia il caso di protestare. Vogliamo per i nostri figli gli stessi diritti di quelli di ogni studente d’Italia”.
Il problema riguarda la scuola media e le sue tre classi, frequentate rispettivamente da 3 alunni al primo anno e 2 sia al secondo che al terzo. Qui le ore di lezione sono state complessivaente ridotte da 54 a 36: le ore di matematica sono passate da 18 a 12, quelle di italiano da 18 a 15 e quelle di inglese da 18 a 9.
“Abbiamo già investito del problema il provveditore agli studi di Trapani ma senza riscontro – ha detto il vicesindaco Enzo Bevilacqua – Riteniamo che nelle isole minori non sia possibile e opportuno applicare la legge dei grandi numeri. Ci aspettiamo che dalle istituzioni arrivino, oltre che i soliti messaggi di solidarietà, anche concreti appoggi per trovare una soluzione definitiva. Temiamo – ha ggiunto – che l’approfondimento dei tre programmi didattici non possa essere svolto in modo esauriente con appena 36 ore assegnate, compromettendo il diritto allo studio e non capiamo perchè è stato abolito il sistema d’incentivi che fino a qualche anno fa, riconoscendo i maggiori disagi, attribuiva un punteggio doppio alle insegnanti che accettavano l’incarico nelle isole”.