(AdnKronos) – Più in generale, la situazione è peggiorata da quando si parla di diritti civili e nozze gay? “Quello che fa aumentare il numero di denunce è in realtà un fenomeno un po’ inverso – spiega all’Adnkronos Vincenzo Branà, responsabile Relazioni esterne dell’Arcigay – Da un lato c’è sì un inasprirsi di un conflitto politico che porta il tema ad avere più barricate e quindi più intransigenze, dall’altro però c’è un empowerment, quindi più persone che vanno a denunciare”.
“Una delle regioni che denuncia più fatti di omofobia è l’Emilia Romagna – sottolinea Arcigay – Se lo si legge semplicemente come fotografia di un dato dici ‘allora è più violenta l’Emilia Romagna della Calabria’, in realtà ha più strutture in grado di accogliere questo tipo di denunce”. La lacuna, sottolinea Arcigay, è l’assenza di un “osservatorio istituzionale. C’è solo l’Oscad che è l’osservatorio della polizia sulle denunce, che però in confronto ai nostri report contiene una percentuale minima di dati. Questo divario è dato dal fatto che si utilizzano parametri completamente diversi”. “Quello che è certo è che c’è uno strano tema sulla scuola, che dimostra che la scuola sta diventando un terreno di conflitto molto aspro, quando dovrebbe essere il contrario, e questo è il dato più drammatico: che un insegnante si senta legittimato a dare una sberla al ragazzino omosessuale è una deriva allarmante” conclude l’Arcigay.