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Scuola: dalla rete alle mense spopolano le cup song

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Roma, 26 set. (Adnkronos) – Tutto comincia da un gioco che incontra una canzone, un film e poi… il tam tam: dalla rete ai cortili di scuola, alle mense scolastiche, alle riunioni tra amici. Il fenomeno virale esplode sul web ma non solo perchè le cup song, canzoni con la tazza, spopolano oggi tra bambini e teenager e fanno riflettere sul modo di educare alla musica.
“É un ‘fenomeno’ il fatto che così tanti bambini facciano qualcosa che, nonostante la grande difficoltà, viene loro naturale ed in cui risiedono i fondamenti del fare musica o suonare uno strumento”, commenta all’Adnkronos Kevin Nutty, primo percussionista della London Simphony Orchestra che ha calcato le più prestigiose scene internazionali tra gli altri con i Pink Floyd, i Deep Purple, Eric Clapton e i Who, nell’opera rock Tommy.
“Lo fanno naturalmente – prosegue il musicista – solo perchè c’è una tazza coinvolta. Dovrebbero inserirlo in tutte le scuole: educa al ritmo e alla ‘pulsazione’ a qualsiasi velocità e naturalmente sviluppa il coordinamento motorio”. “Tutto ciò senza intimidire”.

(Adnkronos) – Sono decine di milioni i clic sui video più gettonati: a partire dal motivetto del teen musical del regista Jason Moore, ‘Pitch Perfect’, in rete dal 2013 ed ispirato alla celebre canzone del 1931 di A.P. Carter, ‘When I’m Gone’ , ai ‘tutorial’ fai-da-te per imparare a trasformarsi in abili ‘cuppisti’, alle esibizioni in duo-trio o addirittura in centinaia.
Il tutto realizzato da inconsapevoli percussionisti e cantanti, per lo più in rosa, che arrivano a riprodurre quasi alla perfezione esibizioni complicatissime come la reinterpretazione di Anna Kendrick, in ‘When I am gone’, al David Letterman Show o anche a crearne di proprie. La musica con la tazza, rielaborazione più complessa del vecchio battimani, è un gioco divertente che “anticipa l’apprendimento della musica e potenzia abilità importanti. Non è che sia ‘il gioco’ in assoluto ma siccome fa spettacolo ha più successo ed internet ne moltiplica il quoziente d’interesse”, commenta Anna Oliviero Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università della Sapienza di Roma.
“É un giochetto carino, da un certo punto di vista simile ad un intrattenimento circense, che mette in campo abilità, riflessi e senso del ritmo. Un gioco complesso ed utile perchè collega l’intelligenza matematica e musicale a quella motoria e verbale, attraverso la memoria”. E tutto ciò a costo zero.