Home Attualità Servidori, 850 aziende già aderenti a Carta su pari opportunità lavoro

Servidori, 850 aziende già aderenti a Carta su pari opportunità lavoro

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Roma, 6 ott. (Labitalia) – Dieci punti per impegnarsi nella lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro, dal genere all’etnia, e per valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione aziendale, con particolare riferimento a quelle tra uomo e donna. E’ la ‘Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro’, partita il 5 ottobre 2009 nel nostro Paese, sulla scia del successo delle iniziative francesi e tedesche.
A fare il punto sullo stato dell’arte della dichiarazione di intenti, oggi, a Roma, è stato un incontro organizzato, presso la sede Inail di via IV Novembre, dall’Ufficio nazionale della consigliera di parità, guidato da Alessandra Servidori, nell’ambito delle iniziative per il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Ue.
La ‘Carta’ è stata infatti promossa da un nucleo iniziale di cui facevano parte l’Ufficio della consigliera presso il ministero del Lavoro, l’Aidda (Associazione italiana donne dirigenti azienda) e Sodalitas. “A 4 anni dall’avvio della Carta – dice a Labitalia Alessandra Servidori- la situazione è straordinariamente tonificante e in crescita dal punto di vista dell’adesione alla Carta: hanno aderito al rispetto dei suoi principi 850 aziende tra pubbliche e private. Dalle piccole ai grandi gruppi privati, e aziende pubbliche come le Province e le Regioni. Insomma, aziende a 360 gradi”.
Non solo. Oggi la Carta italiana è diventata internazionale. “Intanto -spiega ancora Servidori- è stata firmata da moltissime aziende che hanno sedi in tutto il mondo e poi da due anni è attivo un gemellaggio con la Fondazione Arborus, che ha sede in Francia ma opera in ambito internazionale, con l’obiettivo di creare una cultura europea e mondiale comune dell’uguaglianza sul lavoro. Arborus ha creato il marchio GEES-GEIS, Gender Equality European/International Standard, concepito con Bureau Veritas, la prima certificazione ufficiale delle politiche di uguaglianza sul lavoro”.
Inoltre, ricorda Servidori, “la Commissione Ue ha istituito un coordinamento delle Carte della Diversità Europee, una ‘Platform’ a cui aderiscono molti Paesi, e noi per l’Italia, organizzando seminari nei quali si discute e si scambiano prassi per combattere la discriminazione sul luogo di lavoro e per promuovere l’equità”.
“Il 28 novembre ci sarà a Parigi una riunione della Platform e noi ci saremo -annuncia la consigliera nazionale di parità- anche con le nostre proposte, dalla tutela previdenziale per le lavoratrici subordinate e autonome, al credit tax per le imprese femminili agli sgravi fiscali per chi assume donne”.
“Il GEES-GEIS -spiega a Labitalia Cristina Lunghi, presidente e fondatrice di Arborus- è il primo label in Europa per certificare uno standard sulle politiche di pari opportunità. Si svolge attraverso una serie di audit e dura 4 anni, con delle verifiche intermedie. I benefici sono quelli di far emergere le buone prassi, assicurando la continuità delle azioni e aumentando la capacita attrattiva dell’impresa. Insomma, il marchio è un fattore di performance”.
Lo conferma Alessandra Oddi Baglioni, vicepresidente Aidda: “Il concetto di favorire le pari opportunità dal punto di vista aziendale diventa un concetto di miglioramento dell’azienda. E, siccome c’è ancora un profondo gap nel mondo del lavoro, il ruolo dell’Aidda è anche quello di fare da testimonial esterno presso aziende che non sono nostre socie”.
L’incontro di Roma è stata anche l’occasione per alcune aziende di aderire alla Carta. Nella sede dell’Inail, hanno firmato l’adesione ai 10 punti i rappresentati del Comune di Rapallo, dell’azienda Thun, di Obiettivo Lavoro (somministrazione di manodopera), di Deine srl (consulenza alle aziende), di Archigest (servizi per anziani), Ifoa (centro di formazione), le cooperative sociali del comasco Il Seme, Alto Lago, Il Biancospino.