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Simoncini: competenza su politiche attive lavoro resti a Regioni

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Firenze, 24 lug. (Labitalia) – “Riteniamo fondamentale, per perseguire l’obiettivo di un sistema di intervento uniforme sul territorio nazionale, che le competenze in materia di politiche attive, di cui la formazione è una componente fondamentale, e di gestione del mercato del lavoro rimangano riunificate nelle competenze delle Regioni, quali unici soggetti istituzionali capaci di dare risposta alle diverse esigenze territoriali”. A ribadirlo l’assessore al Lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, che è anche coordinatore degli assessori al Lavoro in Conferenza delle Regioni, in occasione del via libera da parte della giunta toscana al progetto di Agenzia regionale del lavoro.
“Per per anni si è sostenuto, infatti, che la mancata integrazione tra le politiche attive, di cui la formazione è una parte essenziale, e le funzioni di incrocio tra domanda e offerta di lavoro – ricorda – rappresentasse una delle cause principali dell’inefficacia del collocamento pubblico. La proposta contenuta nella legge delega – dice riferendosi al Jobs Act del governo – ripropone nuovamente questo schema di separazione, che non trova condivisione nelle posizioni delle Regioni”.
“La Toscana – sottolinea Gianfranco Simoncini – ha lavorato con impegno e sta continuando a farlo per non farsi trovare impreparata. Ci siamo messi al lavoro forti di un’esperienza che è decisamente migliore rispetto a quella di altre realtà e anche in rapporto alla media nazionale. Nella nostra regione, circa il 20% dell’incontro fra domanda e offerta passa dai centri per l’impiego, percentuale che in media in Italia si aggira sul 4%. Dobbiamo però fare di più per migliorare la qualità del servizio e rendere più facile la vita dei cittadini”.
“La centralità del servizio pubblico – conclude l’assessore – è una scelta basata sulla constatazione che i centri per l’impiego si sono rivelati in questi anni uno strumento importante per fronteggiare la crisi economica in atto. Basti pensare che da luglio 2009 ad oggi si sono presentati agli sportelli circa 89 mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga. Per questo, si rende necessario potenziare e razionalizzare il servizio, rendendo più coordinato il sistema regionale e più efficaci e omogenei gli interventi sul territorio”.