Home Nazionale Sindacati: bene parità genere in liste elettorali, ma serve di più

Sindacati: bene parità genere in liste elettorali, ma serve di più

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Roma, 23 gen. (Labitalia) – Bene l'attenzione alla parità di genere nelle liste, ma si può fare di più. E' questa la posizione di Cgil, Cisl e Uil su quanto previsto dall'Italicum, il nuovo modello elettorale proposto dal segretario del Pd, Matteo Renzi, e che andrà all'esame del Parlamento. In particolare, la proposta di legge prevede che "a pena di inammissibilità, nel complesso delle candidature circoscrizionali di ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al cinquanta per cento, con arrotondamento all'unità superiore, nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali non possono esservi più di due candidati consecutivi del medesimo genere". Per Loredana Taddei, responsabile area politiche di genere della Cgil, "la parità di genere deve essere rispettata nella sostanza". "Il metro di misura -spiega a Labitalia- è la Costituzione. Rispetto alla democrazia paritaria la differenza la fanno le donne che entrano in Parlamento. Fatti -conclude- non parole". E per Liliana Ocmin, segretario confederale della Cisl con competenza sulle donne, "l'importanza di credere nel riequilibrio democratico fa ben sperare". "Ci sono le intenzioni positive -spiega a Labitalia- ma si poteva azzardare di più con la doppia preferenza uomo-donna. Noi infatti viviamo in un momento di alto 'spread' etico e morale -sottolinea- in cui la donna viene rappresentata come soggetta a mercificazione e non per le sue potenzialità". Per Ocmin, quindi, "serviva la doppia preferenza". "Speriamo che nel dibattito parlamentare sia raccolta questa proposta -conclude- come sindacato speriamo che questo avvenga". Soddisfatta anche Maria Pia Mannino, responsabile politiche di genere della Uil. "Finalmente la trovo -spiega a Labitalia- una norma intelligente. La politica finalmente si è accorta che il 50% e oltre del Paese è donna. Questo è un momento molto importante. Anche la Tunisia ha fatto delle grandi aperture sulle donne -aggiunge- e l'Italia non può certo restare indietro. Mi auguro -conclude Mannino- che quindi la norma non venga eliminata e che anzi sia rafforzata".