Home Nazionale Siria: madre Foley, politica anti-riscatto Usa e’ orribile (3)

Siria: madre Foley, politica anti-riscatto Usa e’ orribile (3)

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– Il denaro non era l’unico problema: i rapitori chiedevano anche il rilascio di prigionieri, tra i quali Aafia Siddiqui, la neuroscienziata pakistana in prigione in Texas con l’accusa di aver cercato di uccidere americani in Afghanistan. Le autorità federali avevano escluso la possibilità di uno scambio, quindi la famiglia Foley trasecolò quando, lo scorso maggio, si seppe del rilascio di Bowe Bergdahl, il sergente americano per cinque anni in mano ai talebani che l’hanno liberato in cambio della scarcerazione di cinque detenuti di Guantanamo.
Non servirono a nulla i cavilli con cui l’amministrazione Obama cercò di placare la rabbia dei Foley e dei familiari degli altri ostaggi americani dell’Is: Bergdahl era da considerarsi prigioniero di guerra quindi la trattativa era legittima, e il rilascio di prigionieri mai giudicati a Guantanamo era possibile mentre quello di una condannata in Texas no.
Ora che ormai tutto è finito, la madre di Foley si dice “sconvolta” dal fatto che il governo americano non abbia fatto di più per salvare la vita del figlio. “Jim era nelle mani di un gruppo brutale e pieno di odio, ma era chiaro che volevano negoziare – afferma – era ovvio che volevano parlare con il governo e non capisco perchè noi non siamo stati disposti a farlo. Questo li ha resi sempre più arrabbiati”. Diane Foley, che ora intende creare un’associazione in memoria del figlio per aiutare le famiglie degli ostaggi, conclude che l’intera vicenda è stata atroce ma “altri paesi l’hanno affrontata in modo migliore, spero che il nostro governo e la comunità internazionale valuti a fondi questa questione e che la morte di Jim non sia stata invano”.