Beirut, 30 ott. (AdnKronos/Aki) – Il gruppo di peshmerga del Kurdistan iracheno entrato nella città siriana di Kobane (Ayn al-Arab) ha effettuato una prima “ricognizione” ed è tornato in territorio turco. Lo ha affermato in dichiarazioni all’agenzia di stampa Dpa Ismet Hassan, capo delle unità di difesa curde a Kobane.
“Il gruppo, di cui facevano parte alcuni comandanti, è entrato stamani per colloqui con i vertici delle Unità di difesa del popolo (Ypg), per studiare la geografia dell’area di Kobane e poi ha lasciato la zona per preparare lo spostamento delle truppe”, ha spiegato Hassan, che non ha voluto fornire indicazioni sui tempi previsti per l’ingresso in forze dei peshmerga a Kobane.
“Potrebbe avvenire nelle prossime ore, ma questa è una decisione che spetta ai comandanti dei peshmerga”, ha affermato. Il gruppo di combattenti curdi iracheni, circa 150 in tutto, è armato con armi pesanti per sostenere gli uomini e le donne delle Unità Ypg, l’esercito di fatto della regione siriana dell’ipotetico ‘Grande Kurdistan’, una milizia attiva nei territori a maggioranza curda nel nord e nel nordest della Siria.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni siriane, ha dato notizia stamani dell’ingresso a Kobane dalla Turchia di un gruppo di dieci peshmerga e ha riferito della creazione di una sala operativa di comando congiunta a Kobane per la gestione dell’intervento armato contro i miliziani dello ‘Stato islamico’ che assediano quella che un tempo era la terza città a maggioranza curda della Siria.
I peshmerga, come riferito dai media locali, dovrebbero essere dispiegati nelle zone occidentali di Kobane e nelle aree settentrionali per mettere in sicurezza il valico di confine di Mursitpinar, lungo la frontiera con la Turchia.
Il presidente del Kurdistan iracheno, Masoud Barzani, si è detto pronto a inviare altri gruppi di peshmerga a Kobane se sarà necessario. Intanto continuano i combattimenti tra ribelli curdi e miliziani dell’Is per il controllo della città. L’Osservatorio ha dato notizia dell’uccisione di almeno 11 combattenti delle Unità Ypg, del ferimento di altri 20 e della morte di “molti jihadisti” dell’Is.