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Il sistema imprenditoriale aretino nel primo trimestre di quest’anno

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Il sistema imprenditoriale aretino nel primo trimestre di quest’anno

Una prima anticipazione del rapporto sull’economia 2014 che sarà presentato giovedì 5 giugno 2014 nell’ambito della Dodicesima Giornata nazionale dell’Economia.

In attesa della  dodicesima giornata dell’economia, in programma giovedì 5 giugno, a partire dalle ore 10:30, alla Borsa merci di Arezzo, può essere interessante anticipare la fotografia che viene fatta dal “Rapporto  provinciale 2014” relativamente alle iscrizioni-cessazioni delle imprese aretine nel primo trimestre dell’anno.

Il saldo fra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio del primo trimestre 2014 si attesta a -123 imprese, con un tasso di crescita rispetto da inizio anno di -0,3%: il risultato è migliore di quello fatto registrare nel primo trimestre dello scorso anno ma non di quelli degli anni 2010 e 2011. Al 31 marzo 2014 la consistenza delle imprese  registrate  in provincia è di 38.072. Se ad esse aggiungiamo anche le localizzazioni delle imprese con sede in e fuori provincia si ha un totale di 45.328 localizzazioni operative nel territorio provinciale.

Iscrizioni Cessazioni non d’ufficio Saldo Tasso natalità Tasso mortalità Tasso di crescita
2014 713 836 -123 1,9% 2,2% -0,3%
2013 820 1.006 -186 2,1% 2,6% -0,5%
2012 849 896 -47 2,2% 2,3% -0,1%
2011 888 859 29 2,3% 2,2% 0,1%
2010 832 1.025 -193 2,2% 2,7% -0,5%
2009 831 981 -150 2,2% 2,6% -0,4%

I numeri riferiti al primo trimestre dell’anno – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni – sono certamente  condizionati dalla  particolare concentrazione delle cancellazioni nel mese di gennaio per le cessazioni di attività effettuate nella parte finale dell’anno che  per questo motivo  presentano quindi  ogni anno,  salvo rare eccezioni,  una costante connotazione negativa .Non tutte le forme giuridiche  però hanno  un andamento negativo : le società di capitali, infatti, crescono anche nel primo trimestre dello 0,2% in termini relativi e di 16 unità in termini assoluti. . Per quanto riguarda il dettaglio per  attività economica,  non è possibile utilizzare i dati di flusso relativi ad iscrizioni e cessazioni a causa di uno sfasamento temporale fra il momento dell’iscrizione e quello dell’attribuzione del codice di attività economica. Facendo però un confronto tra i dati  stock al 31/03/2014 e  quelli al 31/12/2013 si evince che non tutti i settori subiscono delle contrazioni nel periodo. Ci sono infatti specializzazioni che crescono anche in questo periodo caratterizzato da una forte concentrazione delle cancellazioni. Citando i più rappresentativi dal punto di vista della numerosità, è il caso per esempio dei servizi di informazione e comunicazione (+0,2%), delle attività immobiliari (+0,2%), dei servizi alle imprese (+0,5%), delle attività sanitarie e di assistenza sociale (+4%). Le aziende che si occupano della energia ed utilities (+5,7% e +2,8% rispettivamente) sono sicuramente fra le specializzazioni più dinamiche, anche se la ridotta consistenza numerica gioca un ruolo fondamentale nell’entità delle variazioni relative.

Imprese registrate per attività economica in provincia di Arezzo – anno 2013

Imprese femminili, giovanili e straniere –  I trimestre 2014

Per quanto concerne imprese femminili [1]prosegue il Presidente dell’Ente Andrea Sereni – al
 31 marzo 2014 se ne  contano  in provincia 8.885, un numero  che rappresenta il 23,3% del totale delle aziende iscritte al Registro delle Imprese. Si tratta di un dato superiore sia al livello osservabile in Toscana (22,5%) che nell’intero Paese (21,4%), anche se, rispetto all’inizio dell’anno, c’è una contrazione dello 0,4%. Dal punto di vista settoriale le presenze più significative si hanno nel commercio (2.202 unità, 25,4% del totale delle imprese commerciali), nell’agricoltura (1.906 imprese, 30,7% del totale imprese agricole), nel manifatturiero (1.188 imprese, 21,6%  del totale delle imprese manifatturiere), nelle altre attività di servizi (885 imprese, 58,2% del totale) e nei servizi di alloggio e ristorazione (755 imprese, 30,9% del totale di settore), citando solo i settori più numerosi.

Un dato che possiamo integrare con quello, più generale, evidenziato da una ricerca nazionale di Unioncamere dalla quale emerge che   le donne che fanno impresa siano più concentrate nella fasce di età al di sotto dei 40 anni (il 60% contro il 55 degli uomini); abbiano un livello di istruzione mediamente più elevato (il 20,8% ha in tasca una laurea, contro il 16,1% dei colleghi imprenditori maschi, il 46,1% almeno un diploma, mentre gli uomini si fermano al 44,7). ed un  livello formativo mediamente più elevato, le donne che fanno impresa mostrano anche un’esperienza lavorativa più qualificata: il 18,5% ha infatti alle spalle un’esperienza da impiegata o quadro, contro il 14,3% degli uomini.”

Nel “Rapporto 2014”  – sottolinea il Segretario Generale Dott. Giuseppe Salvini – viene analizzato anche il comportamento delle imprese giovanili e straniere   Le imprese giovanili [2], , sono in sensibile crescita (+3,5%).  Qui, dal  punto di vista settoriale,  le presenze più significative si hanno nel commercio (780 unità, 9,0% del totale delle imprese commerciali), nelle costruzioni (708 imprese, 12,3% del totale imprese edili), nel manifatturiero (361 imprese, 6,5%  del totale delle imprese manifatturiere) e nell’agricoltura (321 imprese, 5,2% del totale delle imprese di settore).Le imprese straniere [3] risultano in crescita dell’1,5% rispetto all’inizio dell’anno.  La loro incidenza sul totale delle imprese si colloca al 9,4%, sensibilmente al di sotto del valore medio toscano (11,7%), ma superiore di oltre un punto percentuale al di sopra di quello nazionale (8,3%).Dal punto di vista settoriale le presenze più significative si hanno nelle costruzioni (1.321 imprese, 22,9% del totale imprese edili), nel commercio (809 unità, 9,3% del totale delle imprese commerciali), nel manifatturiero (493 imprese, 8,9%  del totale delle imprese manifatturiere) e nell’agricoltura (212 imprese, 3,4% del totale delle imprese di settore).Sono numeri che mostrano  la rilevanza che stanno assumendo , nel  tessuto imprenditoriale della nostra provincia  le imprese costituite da cittadini non italiani, con un significativo contributo in termini sia produttivi  che occupazionali   e sociale. Un tessuto imprenditoriale la cui evoluzione sarà,  nel corso della Dodicesima giornata dell’economia di giovedì 5 giugno, al centro degli interventi di  due importanti  ospiti: Stefano Casini Benvenuti, Direttore dell’ IRPET Toscano e Aldo Bonomi, Direttore del Consorzio AASTER ed editorialista de “Il Sole -24 Ore”.

 

[1]   È l’insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche attribuite.

[2]   È l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.

[3]   È l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone, titolari di carica o di quote societarie, non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche amministrative detenute da stranieri.