Home Nazionale Stamina: giudice ordina a Dg Brescia ricerca a tappeto di medici per infusioni

Stamina: giudice ordina a Dg Brescia ricerca a tappeto di medici per infusioni

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Roma Milano, 27 mag. (Adnkronos Salute) – Cinque giorni di tempo per lanciare una ricerca a tappeto – fra Ordini dei medici, strutture sanitarie pubbliche ed enti di ricerca – e trovare camici bianchi disposti a praticare le infusioni secondo il metodo Stamina. E’ quanto impone al direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Ezio Belleri, una nuova ordinanza firmata da un giudice del tribunale di Ragusa che – apprende l’Adnkronos Salute – ordina l’immediata ripresa del trattamento per una piccola paziente siciliana colpita da morbo di Niemann Pick. La bimba era tra i 34 pazienti presi in carico dall’ospedale, dopo aver ottenuto una precedente ordinanza che autorizzava le infusioni. E la nuova decisione punta a superare l’ostacolo rappresentato dal rifiuto di riprendere la somministrazione dei trattamenti espresso dai medici dei Civili.
A differenza dell’altra ordinanza notificata nei giorni scorsi – quella del tribunale di Pesaro – che chiama in causa come ‘ausiliario’ il presidente dell’Ordine dei medici di Brescia, Ottavio di Stefano, imponendogli di cercare medici disposti a praticare le infusioni su un piccolo paziente con morbo di Krabbe, il provvedimento del tribunale siciliano si rivolge direttamente al Dg Belleri. Il giudice ordina al manager di verificare ancora una volta la presenza di medici disponibili a praticare le infusioni all’interno dell’ospedale. E in caso di esito negativo, nomina lo stesso Belleri “proprio ausiliario” e gli “ordina entro 5 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza di acquisire la disponibilità di medici esterni ad effettuare il trattamento con cellule staminali attraverso idonea comunicazione inviata al maggior numero possibile di soggetti (strutture sanitarie pubbliche, ordini professionali, enti di ricerca)”. Il giudice impone ancora, “in caso di risposta positiva all’interpello, di consentire nel più breve tempo possibile ai medici esterni di praticare i trattamenti suddetti” alla piccola paziente in attesa.