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Svizzera: Berna vuole negoziare con Ue modifica accordo libera circolazione

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Berna, 8 ott. (AdnKronos/Ats) – Il Consiglio federale elvetico vuole negoziare con l’Unione europea una modifica dell’accordo sulla libera circolazione delle persone (Alc), seguendo la volontà popolare del 9 febbraio scorso. Il governo ha pertanto incaricato oggi il direttore dell’Ufficio federale della migrazione (Ufm) Mario Gattiker di dirigere le trattative in tal senso con l’Ue. L’avvio vero e proprio dei negoziati è tuttavia subordinato al consenso di Bruxelles, indica una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp).
Il Consiglio federale persegue due obiettivi paralleli: da un lato adeguare l’accordo alla reintroduzione dei contingenti e dall’altro preservare la via bilaterale. Il mandato di negoziazione, di cui non si conoscono dettagli, è sottoposto per consultazione alle commissioni della politica estera delle Camere federali, alla Conferenza dei governi cantonali e alle parti sociali.
Nel caso in cui l’Ue accettasse di rinegoziare l’accordo, il direttore della Direzione degli affari europei (Dae) Henri Gétaz, affiancherebbe Mario Gattiker nel ruolo di co-responsabile dei negoziati. Finora la Commissione europea ha sempre ribadito che non ha intenzione di rinegoziare il trattato per introdurvi i contingenti. (segue)
Il 7 luglio scorso la Svizzera aveva presentato formalmente a Bruxelles la richiesta di modificare l’Accordo sulla libera circolazione delle persone, tramite una lettera del direttore dell’Ufm al capo della delegazione Ue presso il Comitato misto. Con questa mossa Berna intende ripristinare dal 2017 i contingenti per tutti gli stranieri a partire dai quattro mesi di soggiorno (i frontalieri sarebbero sottoposti allo stesso regime). I contingenti verrebbero inoltre attribuiti ai cantoni una volta all’anno.
Il Consiglio federale intende in particolare privilegiare l’impiego di manodopera indigena, donne in primis. Ma non esclude di far appello a lavoratori stranieri nel caso in cui un settore soffri di penuria di personale. Inoltre, la Confederazione non limiterebbe il ricongiungimento famigliare, anche per le persone che soggiornassero brevemente in Svizzera
Come asserito a più riprese dal Consiglio federale, l’attuazione delle nuove disposizioni costituzionali votate dal popolo lo scorso 9 febbraio non è compatibile con l’attuale ALC. Da qui la richiesta a Bruxelles di modifica dell’accordo e oggi l’approvazione del mandato negoziale.